Pirlo: "Mondiale 2006 la vittoria più bella. Samp in A? Sognare sempre...
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Data: 16/11/2023 -

Pirlo: "Mondiale 2006 la vittoria più bella. Samp in A? Sognare sempre..."

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L'allenatore della Sampdoria, Andrea Pirlo, ha ripercorso le tappe della sua carriera e parlato del momento della società blucerchiata
L'allenatore della Sampdoria, Andrea Pirlo, ha ripercorso le tappe della sua carriera e parlato del momento della società blucerchiata

Dal sogno di ragazzo di diventare un giocatore, a quello di vincere il mondiale. Nel mezzo tanti trofei, qualche finale amara e il passaggio dal campo alla panchina. Questi ed altri i temi toccati dall’allenatore della Sampdoria Andrea Pirlo, ospite a Genova ad Orientamenti, il progetto promosso dalla Regione Liguria rivolto a studenti, giovani, docenti e famiglie: un percorso di eventi, incontri e iniziative per aiutare i giovani a scegliere in modo più consapevole il proprio percorso di studi e a orientarsi nel mondo del lavoro, attraverso anche le esperienze di chi il proprio sogno l’ha raggiunto. “Il mio sogno da bambino era fare il calciatore, ero convinto di potercela fare. Sono stato fortunato ad avercela fatta e sono felice di aver fatto del mio lavoro la cosa più bella della mia vita”. Queste le prime parole di Pirlo dalla sala numero 7 dello Space di Genova.

 

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“Quali qualità servono per raggiungere il proprio sogno? Per raggiungere certi obiettivi servono tanto lavoro, sacrificio e motivazione per arrivare a grandi livelli. Pazienza? Anche quella, anche se è difficile parlare di pazienza ad un giovane, anche io da giovane volevo giocare subito”. Tanti i giovani presenti anche in sala. “Un consiglio per loro? Quello di essere umili, di stare con i piedi per terra. Non essere presuntuosi, essere gentili e sempre corretti con tutti. La fama può cambiare le persone, io sono rimasto sempre lo stesso e di questo sono orgoglioso. E poi non sentirsi mai arrivati, non basta arrivare a certi livelli l’importante e il difficile è rimanerci”. Sugli ingredienti per raggiungere il proprio sogno: “Percentuali d’importanza tra testa, talento e determinazione? La testa per me viene prima di tutto, poi c’è il talento e poi la determinazione. Non so se fare 40/30/30, la testa però è più importante perché determina tutti gli altri movimenti. Se non hai quella puoi essere talentuoso, ma arrivi fino ad un certo punto”.

 

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 Dai segreti per farcela alla vittoria più bella. Facile dire il mondiale del 2006, ho iniziato a giocare a calcio sognando di parteciparci e magari di vincerlo, l’ho realizzato e meglio di così non poteva andare. Mondiale non iniziato nel migliore dei modi? (Per le vicende extra campo). Abbiamo cercato di isolarci da tutto, da lì si è creato un gruppo fortissimo dove uno era importante quanto l’altro. Pensavamo d’insieme e da lì sono arrivati le vittorie. Merito di tutti, allenatore, dirigenti. Siamo riusciti a compiere qualcosa di grande”. Non solo però momenti belli nel cammino di Pirlo. Ho vinto, ma ho anche perso due finali di Champions e una finale all’europeo. Tante vittorie, ma le sconfitte sono più brutte perché te le ricordi. Sono stato alla fine bravo e fortunato a vincere più di quello che ho perso”. Passando all’attualità, sulla stagione partita in salita con la Samp. “Il sogno A resta? Andiamo per gradi, ma uno può sognare sempre. È gratis e ognuno può mettere nei propri pensieri qualsiasi cosa, bisogna poi essere realisti e pensare partita per partita. Siamo migliorati, ma è questo il momento nel quale dobbiamo accelerare. Un peccato fermarsi questa settimana, ma stiamo lavorando per la ripresa. Lavoriamo partita per partita, poi a febbraio marzo vedremo dove saremo”.

 

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Sulla corsa scudetto: sfida Juventus-Inter alla ripresa. Per fortuna sono disinteressato, preferisco guardare le partite di Serie B. Guarderò Juve-Inter, partita storica. Speriamo possa vincere il migliore. Si giocano non tanto perchè siamo ancora lontani, ma vincere ti porta energia. Una favorita? Non credo. Se la giocheranno alla pari. Italia alle sfide decisive per l’Europeo? Domani avranno una prima importante, vedo già cose di Spalletti. Allenatore bravo e che ho sempre stimato anche a livello umano. Dobbiamo tifare per lui e per tutti perchè non possiamo mancare all’appuntamento degli Europei, non solo per il nostro movimento calcistico ma per il nostro Paese. Il caso scommesse? Sono rimasto sorpreso, alla fine ci sono delle regole e dovresti rispettarle. Sono anche ragazzi alle prime esperienze, possono sbagliare e pagheranno ma questa deve essere una cosa per aiutare tutti gli altri ragazzi giovani a non sbagliare”.


Tornando al passato, sugli allenatori che lo hanno segnato di più. “Ho avuto tanti allenatori bravi nella mia carriera. Da Mazzone a Lippi, da Ancelotti a Donadoni. Ora ne dimentico qualcuno ma ne ho avuto tanti di altissimo livello. Quando ho iniziato ad allenare ho messo un po’ di loro cose nella mia testa, perchè quando sei allenato da così tanti grandissimi allenatori è normale che tu possa attingere da loro”. Una domanda dai ragazzi presenti all’evento tocca anche il passaggio dal Milan alla Juventus. Ero a scadenza di contratto, ultimo anno ero stato fuori quattro mesi per infortunio. Avevano trovato una quadratura facendo giocare altri giocatori, ritenendomi ancora non un giocatore finito a 31 anni chiesi di continuare per altri due anni. Le volontà non combaciarono, sarei rimasto lì stavo benissimo, poi ci fu questa opportunità, nella Juve ho trovato la società perfetta per fare il percorso perfetto per un altra parte della mia carriera”.



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