Step by step, senza pensare alle avversarie. È la mentalità che Andrea Pirlo vuole per la sua Juventus dopo l'importante vittoria per 3-1 in casa del Milan. "Questa partita era importante per noi stessi - spiega Pirlo a Sky Sport - Non abbiamo guardato i risultati di chi ci stava sopra perché eravamo concentrati su di noi".
Tutto riuscito alla perfezione, con la vetta che adesso dista sette punti e con una partita da recuperare, quella contro il Napoli: "Guardiamo partita dopo partita, poi vedremo dove saremo tra qualche mese - prosegue Pirlo - Cercavo questo spirito, quello di una squadra che vuole comandare, di venire a giocare in un campo importante contro la prima in classifica".
Una vittoria nel segno di Federico Chiesa, autore di una doppietta, servito in entrambi le reti da Dybala: "Noi avevamo solo bisogno che Dybala riprendesse la forma fisica di qualche tempo fa - spiega l'allenatore bianconero - Anche a fine primo tempo non stava bene, aspettiamo che sia al 100% perché non l'abbiamo avuto al massimo da inizio stagione. Poi sceglieremo i migliori in base al tipo di partita. Il suo rinnovo? Io penso ad allenare i giocatori, i contratti vengono fatti dal giocatore con la società".
Un mismatch vinto dai bianconeri con Chiesa grazie alle scelte tattiche che, come spiega Pirlo, hanno limitato Theo Hernandez: "Avevamo studiato che servisse un giocatore che lo puntasse e lo tenesse bloccato senza poter spingere, non era così libero di avanzare tutte le volte".
Pirlo si è anche soffermato sulla prestazione di Rabiot e sul fallo che ha viziato il gol del momentaneo 1-1: "Rabiot veniva da due giornate fuori per squalifica, sappiamo le sue caratteristiche. Quando è in queste condizioni può fare qualsiasi cosa, non sa neanche lui il potenziale che può esprimere. C'è da fischiare il fallo di punizione su Rabiot, poi vengono gli errori della squadra - conclude - Danilo può essere più aggressivo, però il resto della squadra non era messa bene. Nasce tutto da un fallo non fischiato".