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Conferenza stampa Pioli: “SuperLega? Ascolto il Club”

Le parole di Stefano Pioli in conferenza stampa: “Quattro giocatori non sono al 100%. Ibra e Theo: noie muscolari”

Giornata di vigilia in casa Milan: la squadra di Stefano Pioli, reduce dalla vittoria con il Genoa, si prepara alla sfida casalinga contro il Sassuolo per la trentaduesima giornata del campionato. Queste le parole dell’allenatore.

 

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Non stanno bene Ibrahimovic e Bennacer esordisce Pioli, “abbiamo qualche problemino. Non sono al 100% neanche Theo e Çalhanoğlu, ma domani mattina saremo più chiari”, ha poi proseguito. “Traumi contusivi per Bennacer e il turco, Ibra e Theo noie muscolari”. 

Milan, Pioli: le parole sulla Superlega

Non mancano le dichiarazioni in merito alla SuperLega: “Io ascolto i consigli del mio Club che ha chiesto di focalizzarmi sul mio lavoro, sull’obiettivo che abbiamo in questo campionato. Non è il momento per pensare ad altre cose”. Champions o SuperLega, poco importa, per l’allenatore gli obiettivi sono fondamentali: “Il Milan negli ultimi 7 anni non è mai arrivata nelle prime quattro posizioni, ritagliarsi uno spazio nelle prime in classifiche significherebbe che il lavoro ha portato ad una crescita del Club e dei singoli giocatori. Noi siamo concentrati su questo”. 

 

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Considerando i vari infortunati Pioli si dice tranquillo riguardante un sovraccarico: “Non abbiamo preoccupazioni. La partita scorsa ha fatto vedere che la tenuta fisica non è stata un problema. Dal di vista tecnico invece sì. Il Sassuolo ha messo in difficoltà tanti club e noi dovremmo giocare al massimo”.

 

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Per quanto riguarda i singoli giocatori: “Romagnoli ha fatto tantissimo per la squadra, ha vissuto un momento normalissimo di calo fisiologico. Donnarumma è sereno, un piccolo errore come quello contro il Parma può capitare. Abbiamo giocato 13 partite in più rispetto all’anno scorso e abbiamo gli stessi punti. Significa che la quadra è in crescita. Tonali? Farà di più e deve lavorare per questo. ha fatto un grande salto anche a livello tattico perché non era  abituato al centrocampo a due”, ha poi concluso.