Lui è Pietro. E torna indietro solo nei calci d'angolo contro, per dare una mano. Offensivo per natura. A Foggia è diventato Re perché segnava come nessun altro: è quarto nella classifica all-time del club rossonero con 53 reti totali. Primo, dagli anni 60 in poi. Re come Riccardo, cuor di Leone. Perché anche Pietro ha vinto la sua crociata il 21 agosto 2015 tornando in quella Foggia che tanto aveva amato poco meno di un anno prima. Ah, ecco. È già tornato indietro una volta nella sua vita. Una basta e avanza, perché a 24 anni è tempo di Serie A. Finalmente. E alla quinta presenza con il Sassuolo arriva pure il primo gol! Decisivo, contro quel Crotone del direttore Ursino che l'ha inseguito per un'estate intera senza mai acciuffarlo. "86' GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOL Pietrooooo Iemmeeeeeeeeellooooooooo!!!!!!" ha twittato l'account del Sassuolo, con sobrietà. Lui, Pietro, sarà anche Re di Foggia ma non tutti sanno bene bene che faccia abbia, sicuramente non lo sapeva l'account Twitter della Serie A che ha sbagliato identikit in questione.
Pietro è un capoccione. Che quando s'impunta, non lo schiodi. Lo Spezia lo aveva preso e fatto esordire in campionato contro la Salernitana, in estate. Ma lui in B (a La Spezia) non ci voleva restare: allenamenti disertati e trasferimento ottenuto, proprio alla base Sassuolo. Dov'era l'ultimo di una sfilza di attaccanti ma le gerarchie cambiano in fretta per un testone come lui. Stessa solfa di un anno prima, quando Pietro voleva solo Foggia e il Foggia e dopo giorni di 'chi l'ha visto' è riuscito a realizzare il suo desiderio. Giocherellone, tra PlayStation e Fifa a volontà. Ma anche un po'... pazzo con citofonate in piena notte fonda e comparsate improvvise davanti agli occhi straniti dei suoi parenti, così, per diletto. Di suo gusto sia il mare che il sushi, ne va matto. L'ultima vacanza? A Mykonos, con gli amici (ex compagni di squadra) Sarno e Vacca. Da piccolo giocava sempre con la maglia dell'Inter addosso, ma che sia nerazzurro nascosto resta un mistero. Lo sanno tutti invece del bellissimo rapporto che ha con De Zerbi, suo allenatore a Foggia. E che quando Pietro non segnava - ottobre 2015 - ripeteva: "Farà più di 30 gol, vedrete". 42 totali e finali. La fiducia paga sempre. Oggi un altro gol, per Di Francesco però. Anche se sotto sotto De Zerbi se la ride dopo il Ko di un Crotone concorrente per la salvezza. Ecco, lui è Pietro. Iemmello. E adesso lo conosce anche l'account twitter della Serie A.