Italia, intervista a Pessina: "Sensazioni strane dopo la convocazione"
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Data: 07/06/2021 -

Pessina: "Un anno fa non avrei mai pensato di essere convocato in Nazionale"

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Il centrocampista racconta le sue emozioni dopo la chiamata di Mancini
Il centrocampista racconta le sue emozioni dopo la chiamata di Mancini

Alla fine non ci sarà Stefano Sensi nei 26 convocati di Mancini per Euro2020, al suo posto Matteo Pessina, che ha raccontato del dispiacere per l’infortunio del centrocampista dell’Inter: “Gli ho anche parlato subito quando si è fatto male. La prima cosa è stato dispiacermi per lui. Come lo è per me, anche per lui sarebbe stata una grande emozione far parte della Nazionale. Poi siamo amici e quindi mi è dispiaciuto tanto per lui”.

Le emozioni

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Poi il giocatore dell’Atalanta ha continuato parlando delle sue sensazioni dopo la convocazione: “È un’emozione indescrivibile per un giocatore far parte della Nazionale in una competizione del genere. È un orgoglio e un onore far parte di questa Nazionale”. A proposito di emozioni, al centrocampista viene anche chiesto quale sia il momento più emozionante per lui tra l’esordio in nazionale e la doppietta segnata in azzurro a Cagliari: “Sicuramente l’esordio, perché giocare con questa maglia è veramente emozionante. I gol me li sono goduti e sono stati bellissimi, ma l'esordio a Firenze è stato molto più emozionante”.

Lo spogliatoio

Alla prima convocazione aveva anche dovuto ‘rispettare’ il consueto rito di iniziazione: “Avevo cantato “Albachiara”, ma malissimo perché non so cantare. È stato emozionante, ma anche imbarazzante”. A proposito di cosa succede nel dietro le quinte di Coverciano, continua: “Io non gioco alla play, però c’è un ping pong e faccio grandi sfide con Locatelli. Lui pensa di essere più bravo, ma lo sanno tutti che sono io”. 

Un anno incredibile

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In Nazionale ha iniziato a respirare l’aria dei grandi campioni e questa è una delle cose che più hanno impressionato Pessina: “Vedere tutti questi campioni seduti alla stessa tavola mi ha fatto impressione. Mi ha fatto capire l’unità d’intenti che c’è in questa Nazionale, che da subito mi ha subito fatto sentire parte di essa”. Poi il centrocampista fa un passo indietro e ripensa all’ultimo anno che l’ha portato a conquistare la maglia azzurra e racconta le sue sensazione: “È strano, perché 12 mesi fa ero a Verona ed era appena ricominciato il campionato dopo il lockdown e non avrei mai pensato di essere convocato in Nazionale e giocare l’Europeo. Poi è stato un crescendo. Con l’Atalanta, la Champions e la prima convocazione in Nazionale è successo tutto talmente velocemente che quasi non me ne sono reso conto. Finito l’Europeo ripenserò a tutto quello che sto facendo”.

Venerdì l’esordio

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Poi ci sarà il momento ancora più emozionante, l’esordio di venerdì all’Olimpico di Roma contro la Turchia: “Spero di sentire venerdì tutti i nostri tifosi a incitarci. Sarà bellissimo giocare la partita inaugurale del torneo in uno stadio del genere, nella capitale. Ho giocato una finale di Coppa Italia lì, ma una partita con la Nazionale sarà sicuramente diverso”.



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