Avete presente quando si dice: studiare per diventare qualcuno? Prendiamo la frase alla lettera, perché il calcio, che è tanta pratica, passa anche dai libri. “In questi tre mesi ho approfittato per studiare un po’, per conoscere meglio il mio idolo”. La voce è di Hans Nicolussi Caviglia, l’oggetto è Cruijff, non uno da poco. “Mi affascina come personaggio”, merito della nonna che vive in Olanda, ad Amsterdam. Impossibile, per chi vuole diventare calciatore come lo è stato il nonno, non pensarci. E così Hans ha letto, tanto. Cruijff già lo amava, ora anche di più.
Per capirlo, bisogna tornare indietro di qualche ora. Siamo ad Ascoli, Hans prima sbaglia un gol che era più facile segnare (ma la magia di Bonaiuto, che crossa dopo un sombrero, resta), poi di testa buca Leali. 1-0, tre punti per Cosmi che potrebbero già condannare Abascal e prima rete in Serie B (non in Coppa Italia) per il centrocampista prestato dalla Juventus. Guance arrossate, giovani, senza un pelo di barba. Capello biondo, nome normanno. In effetti, quel tocco d’Olanda c’è eccome. E nemmeno la classe gli manca: ama inserirsi, ma non tira dietro la gamba. Ha già capito cosa bisogna fare per diventare un calciatore vero, con quella determinazione valdaostana che lo contraddistinque.
"Creatività e disciplina"
Ma il vero gol lo segna dopo: “Crujiff diceva che la creatività non è in contrasto con la disciplina. Questa è una cosa fondamentale, che vale in tutti i campi della vita”. Frasi così, aprono un mondo: a 20 anni, con 18 partite alle spalle in B, Nicolussi dimostra di avere già ben chiaro il suo obiettivo, che non è da poco. Corpo e mente, grinta e classe, estro: forse è anche per questo che ha iniziato a prendere lezioni di piano a inizio anno. La musica è ordine e concentrazione, ma anche fantasia. Le frequenta con Falzerano, che a 29 anni sta aiutando Hans a crescere, a poco a poco.
Bianconero nel destino
Segna all’Ascoli la sua prima rete in B, ha già esordito contro l’Udinese lo scorso anno in Serie A. Con la maglia della Juve. Il bianconero è nel suo destino. Lui lo spera, non dice niente, ma continua a studiare. All’Allianz aveva alle spalle la maglia numero 41, cioè il 14 rovesciato. For ever, scrive Nicolussi: avere un modello, inseguirlo fino in fondo. Che poi Cruijff diceva sempre una cosa: “La qualità senza risultati è inutile, i risultati senza qualità sono noiosi”. Hans si diverte, questo è certo. Chissà se si è segnato pure questo.