Mattia Perin, protagonista a #Casa Di Marzio, dopo una parentesi alla Juventus proprietaria del suo cartellino, è tornato al Genoa e si sta anche facendo ricrescere i capelli. "Perché non posso andare dal parrucchiere. Mi alleno a casa con attrezzi e faccio esercizi per la forza specifica, alleno anche l'aerobico". Ma oltre l'allenamento, Perin passa il tempo tra studi di storia e libri sulla rivoluzione francese. "Ha cambiato prospettive e modi di vedere il mondo moderno".
Una storia rossoblù
Perin ha tantissima voglia di scendere in campo. "Sto soffrendo perché siamo in un limbo e non si sa quando si tornerà". Per continuare quel percorso di ripresa che ha portato il Genoa al quartultimo posto, fuori dalla zona retrocessione. "Quando sono arrivato avevamo solo 11 punti e ci davano per spacciati, ma grazie alla forza del gruppo e dello staff tecnico stiamo facendo cose importanti. Se riparte il campionato ci saranno ancora parecchie partite per conquistare la salvezza ma adesso abbiamo una consapevolezza in più. Devo tanto al Genoa e quando si è creata la possibilità di tornare, non ci ho pensato due volte. Mi ha dato fiducia, avevamo bisogno l'uno dell'altro. Rimanere qui? Non si sa il futuro in questa situazione, ma è un'opportunità di cui si può discutere, questa è casa mia. Al momento non ci penso".
Appena sceso in campo per la prima volta contro il Sassuolo, subito la fiducia dell'allenatore e la prima parata dopo soli 5 minuti. "Così abbiamo rotto il ghiaccio. Nicola il primo giorno ha detto che credeva in me, era contento del mio arrivo ma mi sarei dovuto guadagnare il posto. Dopo una settimana ha comunicato che avrei giocato. Bravo dal punto di vista tattico e psicologico. Mi ha sorpreso. Siamo un bel gruppo e il primo obbiettivo è ripartire da dove abbiamo lasciato. Da solo non posso fare niente ma se rimaniamo quelli di sempre otterremo la salvezza".
La Juventus e CR7
Parola d'ordine sacrificio. "Rifiutare la Juventus sarebbe stata una follia. E' una della più forti del mondo. Il bagaglio che ti porti via non ha prezzo, non c'è contratto che possa reggere con quello che impari. I campioni sono maniacali nella cura del loro corpo e l'allenamento che continua anche prima e dopo le sessioni. Capisci che non lo si è per caso. Ora, quest'esperienza, sarà un plus per migliorare". Allenamento e sforzo costante, dentro e fuori dal campo. Cristiano Ronaldo ne è l'emblema. "Qualche tiro gliel'ho preso, si fermava sempre a calciare a fine allenamento. Non soltanto lui, anche Dybala, Cuadrado, Bernardeschi e altri, a fine giornata si sfidano tra di loro a calciare".
L'obiettivo Nazionale
"Sapevo che quest'anno sarebbe stato difficile però ci pensavo. So che c'è molta competizione ma se non credessi di poter entrare nei tre della Nazionale non avrei questi stimoli. Ogni volta che torno mi sento più forte. Giocherò le mie carte il prossimo anno. Ci punto. Come si riparte da un infortunio? Trovi la forza nell'amore che hai per il calcio, per tutta la strada che hai fatto per realizzare i tuoi sogni e per realizzarne di nuovi".