“Catania, lo fazzu per te”. Il titolo è questo, non può che essere questo. Soprattutto se a dirlo è un grande imprenditore australiano, che ha un legame con l’Italia fortissimo. Ancestrale, anzi. È il dialetto di Floridia, piccolo paese in provincia di Siracusa quello che Ross Pelligra utilizza per parlare in italiano. L’unico che conosce: lo parlava suo nonno quando si è trasferito in Australia, per creare un vero e proprio impero economico fatto di centri commerciali, palazzi a uso residenziale o industriale. Ora anche squadre sportive. Tante. Forse anche il Catania? Pelligra è in Italia, e da qualche giorno è uscito allo scoperto (qui il comunicato con i dettagli) mettendosi in corsa per il bando indetto dalla città e acquistare il titolo del club ora fallito.
“Sono molto contento di essere tra i candidati” racconta in esclusiva a Sky e a Gianlucadimarzio.com. “Venire in Italia, venire in Sicilia… È una grande gioia essere coinvolto in tutto questo. Catania è nel mio sangue, rappresenta le mie radici. E mi piacerebbe possedere un club da cui ha origine la mia famiglia. Quando ho sentito qualche mese fa che la società era in difficoltà, sono stato davvero molto male. Ne ho parlato con Vince Grella e Mark Bresciano, persone di cui mi fido. Vedevo nei loro occhi che erano contrariati. Ho chiesto ai miei consiglieri cosa fare e alla fine ho deciso di farmi avanti”.
Catania, Pelligra: "Progetto per le generazioni future"
Testardo ma determinato: investire nel calcio è sempre un azzardo. Ma Pelligra ha un progetto in testa molto chiaro e tiene a spiegare quali siano le sua intenzioni. “L’idea non è per il Pelligra Group. Ma per la gente. E per le generazioni future. Non è per interesse personale, ma per tutti. Sono un uomo d’affari, sì. Ma il primo obiettivo in questa missione, se vinceremo il bando, sarà portare avanti un club che possa durare per le prossime generazioni: aiutare a crescere. È nel mio DNA tutto questo, ma ho visto anche tanto potenziale: la gente di Catania vive il calcio. Con mio nonno e mio padre ci alzavamo presto al mattino per vedere le partite. In Italia è parte della vita di tutti i giorni”.
Una sfida personale, ma non improvvida. Anche perché, nonostante i soli 45 anni, Pelligra ha una grandissima esperienza. Investe in più stati, e conosce il mondo dello sport. “Abbiamo già diversi club in Australia: non solo calcio, ma anche rugby e altro. Ma questa è una cosa diversa: il mio investimento è per dare qualcosa indietro alla società di Catania, non è una cosa per me”.
“Quello che voglio dire è che se dovessi venire a Catania, è perché lo fazzu per voi”. Eccolo: lo dice in italiano. Quasi gesticolando, con la mano a punta. Come in un film. “Lo fazzu per mio nonno, per i miei genitori, per tutti i siciliani che hanno voglia di calcio. Molti mi chiedono come mai voglio cominciare dalla D e non da altre parte: è una sfida. La gente di Catania è vera, è di cuore. E io sono della vecchia scuola: mi hanno sempre insegnato che devi lavorare con fatica per ottenere qualcosa. Uno dei sogni che ho, da quando sono piccolo, è sempre stato quello di tornare in Italia: amo il clima temperato, che è quello della Sicilia. Mi comprerò una casa a Catania, la gente qui mi capisce: quando torno qui, mi parla, mi sento a casa. Mi piace stare qui. Il mio sogno, il mio piano, è di avere una base anche qui, dove sono le mie radici”.
A Catania cresce l’entusiasmo, intanto: l’investimento dovrà essere, per chiunque vincerà il bando, davvero importante. Almeno tre milioni di euro, tra iscrizione e avviamento della stagione che sarà in Serie D.
Questa australiana è una delle cordate più forti che hanno manifestato interesse ad acquistare il club. Australiana, sì. Ma anche molto italiana. Siciliana, nello specifico. Cordata locale 2.0.