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Pedri-stinato! Il ds che l’ha lanciato al top ne racconta i segreti

Cos’hai detto ai rossoneri? «Ho qualcosa di incredibile tra le mani». Tutto vero. Ci ha pensato il Barcellona che in quattro e quattr’otto ha definito tutto. «Sapevo perfettamente che il ragazzo era un culé. Ha sempre tifato Barcellona. E Ramon Planes, il ds, si è fidato di me».

Anticipando tutti per la cifra di 5 milioni di euro bonus esclusi. «In totale si arriva a 30». Un affare, comunque. «Aveva qualcosa di diverso da tutti gli altri e lo notavi già durante i primi minuti dell’allenamento. Il tocco, la giocata, la velocità di pensiero. Mi meravigliava la maturità calcistica con cui si muoveva, praticamente innata. Non sbagliava mai una scelta!». Il vero segreto? «Gioca perché si diverte. Lui sente la pressione solo… fuori dal campo!».

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Cioè? «Pensa… un giorno torna dal Mondiale U-17 in Brasile e nonostante il fuso e la stanchezza lui voleva comunque allenarsi col resto del gruppo. Subito, appena atterrato. Mi disse ‘io mi scoccio a star fuori’. Renditi conto». Quando vi siete accorti di lui? «Ero andato a seguire una partita di Copa del Rey U-19 contro l’Atletico insieme al braccio destro del presidente, un consigliere. L’ho notato lì». Un fenomeno paranormale anche tra i più piccoli. Dopo appena una sola stagione esplode e spicca il volo. La consacrazione oggi, al Camp Nou, vicino a Leo Messi: Pedristinato.