PALERMO, ZAMPARINI, GLI ARABI E LO SCUDETTO
Nella mente dei palermitani i primi che sorgono sono relativi agli arabi. Addirittura in due momenti differenti alcuni di loro hanno manifestato l'intenzione di investire nel Palermo. Bisogna tornare indietro fino all'estate del 2010, quando nel ritiro estivo del Palermo a Bad Kleinkirchheim in Austria il presidente Zamparini arrivò accompagnato dal principe Abdul Mohsen Al Hokair. Impero finanziario valutato 2 miliardi di dollari, il principe ammise di voler investire nel Palermo e nel sogno nel cassetto di Maurizio Zamparini: il nuovo stadio del club rosanero. Un sogno, ad oggi, rimasto tale così come l'ingresso di Abdul Mohsen Al Hokair che dopo le foto di ritiro con staff e giocatori dell'epoca non entrò più nel club, nonostante anche un altro principe della famiglia, Majed Al Hokair, presenziò con Zamparini alla finale di Coppa Italia del maggio 2011 all'Olimpico contro l'Inter.
I primi arabi a mettere piede in città e al "Renzo Barbera", però, furono altri. Era il 4 febbraio 2012, giorno in cui in Viale del Fante arrivarono Abdulrahman Owidan (Owidan Group), "l'amico indiano" Shabbir Vakil (Vakil Group) e Ahmed S. Al Zubeidi (Presidente e CEO di AMA Group). Presentazione in grande stile davanti alla stampa e una grande promessa: quella dello scudetto nel giro di tre anni. "L'obiettivo è di arrivare a portare qui in Italia, da qui a 5 anni, business per miliardi di euro - raccontò Al Zubeidi - Ci saranno investimenti sul Palermo per 100-200 milioni tra stadio e nuovi calciatori nei prossimi tre anni". Anche in questo caso, dopo la presenza di rito anche all'apertura del centro commerciale di Zamparini a Palermo, gli arabi uscirono di scena.
Il tutto prima di anni di transizione, tra il 2014 ed il 2015, con nomi "fantasiosi" come i messicani della Comex, i russi della Kirsen Group, un gruppo di libanesi ed uno di cinesi. Clicca per continuare.