Una palombella di... Palombi a ribaltare il risultato. Nel finale, quando quasi nessuno ci sperava più. Quando la prima vittoria in campionato sembrava un tabù troppo difficile da sfatare, lil pupillo di Liverani ha risollevato il Lecce con una doppietta. Inserimento su assist di Falco per bucare Lezzerini, pallonetto su lancio di Tabanelli a scavalcare il portiere del Venezia. Due gol in meno di venti minuti, tra il 73’ e il 91’, e Venezia ko.
2-1 il risultato finale, il gol di Di Mariano - ex della partita - vanificato dall’attaccante di proprietà della Lazio. L’uomo di Liverani, il fedelissimo. Quello della salvezza ai tempi della Ternana e che l’allenatore ha voluto a tutti i costi pure in giallorosso, nonostante la parentesi non felicissima alla Salernitana. La fiducia rinnovatagli da Fabio è stata ricambiata, Palombi ha regalato al Lecce i primi tre punti del campionato, facendo “quello che mi riesce meglio: segnare”, come raccontò tempo fa in un’intervista ai nostri microfoni (leggi qui).
D’altronde, Simone è cresciuto con il pallone tra i piedi, nel campetto di Tivoli dove ogni giorno andava con papà e Claudia, la sorella minore. La famiglia Palombi è da sempre nello sport. “Non avessi fatto questo lavoro, forse avrei provato a diventare tennista. Mio padre era malato di calcio, io e mia sorella rompevamo di tutto in casa perché giocavamo di continuo”. Chi con il fratello, chi… con la sorella: l’importante è che in casa ci sia qualcuno con cui scambiare due passaggi. Anche miss Palombi, però, oggi è una calciatrice professionista. Squadra? La Lazio, quella che tifavano sin da bambini. Ruolo? Attaccante, manco a dirlo.
Palombi si è sbloccato, il Lecce pure. La prima vittoria dei giallorossi in campionato porta la firma di Simone, ora capocannoniere della squadra a pari merito con Mancosu, goleador assoluto dei giallorossi tenendo conto dell’altro gol - il terzo finora - segnato in Coppa Italia contro la Feralpisalò.