Prima tripletta e numeri record: “Cold” Palmer MVP del Chelsea
Cole “Cold” Palmer uomo chiave del Chelsea: prima tripletta e numeri migliori di Bellingham e Haaland. Da Manchester a Manchester, sognando l’Europeo
“Cos’è successo? Non lo so. Ma non c’è niente di meglio che vincere così. Madness”. Follia.
Dopo il triplice fischio sono state queste le prime parole di Cole Palmer, man of the match del Chelsea che ha deciso con una tripletta la sfida con il Manchester United. Per lui si tratta della prima tripletta tra i grandi, ma la sensazione è che i Blues abbiano fatto la scelta giusta acquistandolo in estate per 47 milioni di euro. La particolarità? Il secondo e il terzo gol sono arrivati al 100’ e al 101’, con quest’ultimo che è diventata la rete vincente più tardiva della storia della Premier.
Classe 2002, cresciuto nel settore giovanile del Manchester City nonostante da piccolo fosse tifoso dei rivali dello United. Poi gli insegnamenti di Guardiola e la scelta di andare via per trovare più spazio, nonostante l’invito di Pep a rimanere. E forse non poteva fare scelta migliore: adesso, nel West London, è già l’idolo dei tifosi. Protagonista indiscusso all’interno di una stagione sottotono da parte dei Blues. Meglio di Haaland, Bellingham e Foden (per citarne alcuni) nelle classifiche riservate ai nati dal 2000 in poi.
Da Manchester a Manchester, sognando l’Europeo
Cole Palmer, ormai soprannominato da tutti “Cold” Palmer per la sua freddezza in campo. Letale dagli undici metri, rapido negli uno contro uno, capace di tutto con il suo sinistro. Con la tripletta ai Red Devils (che diventano così la sua vittima preferita), il classe 2002 sale a 24 goal contributions in Premier, con 16 gol e 8 assist. E adesso, come anticipato, è l’under 23 che ha preso parte a più reti nei top 5 campionati europei, meglio di nomi ben più conosciuti del suo come gli ex compagni di squadra Haaland (23) e Foden (21) o i connazionali Saka (21) e Bellingham (20).
Il Chelsea non vinceva contro il Manchester United dal 2017, quando sulle due panchine sedevano Antonio Conte e José Mourinho. Ora, grazie a Palmer, le cose sono andate in maniera diversa: in una partita ricca di emozioni, il 2002 si è preso i riflettori diventando il primo calciatore dal 2016 ad aver creato 8+ occasioni e aver tirato 8+ volte in porta nella stessa partita del massimo campionato inglese.
Insomma, un vero “big game player”, come testimoniano le ottime prestazioni e i gol giunti contro Arsenal, Tottenham, City e Newcastle.
Da Manchester a Manchester, come per ironia della sorte: per Cole Palmer sembra essersi chiuso un cerchio. Abile nello stretto, devastante in campo aperto. Un po’ di De Bruyne, un po’ di Foden, con un’incredibile capacità di giocare su tutto il fronte d’attacco. E adesso uno sguardo già all’estate, quando con ogni probabilità verrà convocato dal ct inglese Southgate per gli Europei.
Che il famoso coro “It’s coming home” possa finalmente diventare realtà grazie alle sue giocate? Chi lo sa.
A cura di Simone Bianchi