Dopo 12 anni, la famiglia Percassi ha ufficializzato la cessione del 55% dell’Atalanta a un gruppo di investitori americani guidato da Stephen Pagliuca, managing partner e co-proprietario dei Boston Celtics e co-chairman di Bain Capital.
"Possiamo aiutare il brand a crescere a livello mondiale"
"Da anni ci stavamo interessando alla Serie A. Ho incontrato i Percassi attraverso Luca Bassi, un mio partner in Bain Capital, cinque-sei mesi fa: siamo venuti a Bergamo per Atalanta-Manchester United, abbiamo cenato con loro e capito subito di avere la stessa passione e visione dello sport. Che il modello Atalanta è vincente perché ha una base forte e una cultura sportiva. Noi sappiamo di essere i custodi della squadra, che appartiene ai tifosi quanto alla proprietà. Cercavamo questo e da quella sera abbiamo iniziato a parlare", così Stephen Pagliuca a La Gazzetta dello Sport.
L'azionista americano si è poi soffermato sul suo modo di operare e sul progetto: "Quando ad aprile, con l’ok della Federazione, sarà ratificata l’ufficialità dell’accordo di partnership, daremo dettagli sui nomi dei soci che mi accompagneranno in questa avventura. Ma nei Percassi abbiamo dei leader fantastici e il progetto non comporta nessuna svolta epocale proprio perché prevede che si continuino a fare le cose come sono state fatte sinora. Dunque costruire una grande squadra e vincere il più possibile continuando a sviluppare talenti, facendo crescere il settore giovanile: Antonio e Luca hanno fatto un grande lavoro per il suo sviluppo e ogni anno l’Atalanta può raccoglierne i frutti, ritrovandosi in casa ottimi giocatori. Noi possiamo aiutare il brand Atalanta a crescere a livello mondiale: è un club storico e dovremo cercare di farlo conoscere ancora di più globalmente, allargando la base dei tifosi oltre i confini italiani".
Sulle prospettive: "La cosa che conta di più, anzi l’unica, è vincere il più possibile e fare dell’Atalanta una squadra ideale per giocatori e tifosi: essere al servizio dei tifosi significa mettere in campo una squadra vincente. Una squadra dove i giocatori vogliono venire a giocare. Oppure, un po’ come accade con i Celtics, dove vogliono tornare: per i Percassi, i tifosi, l’onore di vestire questa maglia e rappresentare questa città. E’ un modello che può durare nel tempo e che può far nascere solo cose buone. Avere successo in campo significa avere un successo a lungo termine anche a livello societario, non solo sportivo".
L'intervista completa nell'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport