Dopo la fine dell'ottava giornata, la Serie A si è interrotta per far spazio agli incontri fra Nazionali. Una sosta di cui possiamo approfittare per analizzare gli episodi arbitrali più controversi delle ultime partite: come l'entrata di Maignan su Ekuban in Genoa-Milan, punita con l'espulsione e una giornata di squalifica. Di questo e altro ha parlato l'arbitro Daniele Orsato in un'intervista esclusiva al Corriere dello Sport.
Orsato: "Zanetti educazione straordinaria, porto il suo esempio nelle scuole"
L'arbitro veneto ha aperto con un confronto tra l'atteggiamento dei calciatori di oggi e quelli di un decennio fa, soffermandosi su Javier Zanetti: "I calciatori di oggi sono più facili da dirigere. L'Inter di Mourinho, quella del triplete, aveva Cambiasso, Stankovic e quella meraviglia di capitano, Zanetti. Mi diceva: 'Orsato, non si preoccupi. Anche se ha sbagliato, vada avanti per la sua strada'. Quando insegno educazione alle regole nelle scuole porto sempre il suo esempio".
Orsato si è poi espresso in merito all'introduzione del VAR: "Se sono contrario al VAR? No, non più. All'inizio pensavo che avrebbe tolto e non aggiunto, ero molto preoccupato. Oggi devo dire che mi sento molto più sereno. Quando ho Irrati al VAR mi rilasso, la sua sicurezza ti tranquillizza all'istante. In sala VAR c'è gente che ha diretto centinaia di partite a tutti i livelli".
Nulla da aggiungere per quanto riguarda il rosso a Maignan in Genoa-Milan: "Hanno fatto bene in campo".
A detta di Orsato nell'arbitraggio la discrezionalità pesa meno di quanto si pensi: "Non è vero che l'interpretazione regna ancora sovrana. Il protocollo noi possiamo e dobbiamo soltanto rispettarlo. È vero che il regolamento favorisce la discrezionalità, ma a quello ci riferiamo. Abbiamo ottimi arbitri, come Doveri o Massa, e se facciamo bene noi diamo una mano anche ai più giovani".
Infine Orsato sfata un altro mito, quello di Mourinho inviso agli arbitri: "Se ci sta antipatico Mourinho? Nessuno di noi parte prevenuto, mai. L'arbitro prevenuto è un assurdo, abbiamo altre preoccupazioni". E nonostante l'età, quasi 48 anni, l'obiettivo è di continuare a lavorare sul campo: "Sto molto bene, non penso ad altro che a continuare".