Preghiere e ricorsi, misticismo e praticità. La causa dell'Olhanense non è solo una richiesta d'aiuto a mani congiunte a Cristiano Ronaldo, ma una missione per non vanificare una stagione di investimenti e successi, ufficialmente chiusa al primo posto del proprio girone, ma senza il premio della promozione. Una squadra dalla forte anima italiana, alla terza gestione consecutiva con un presidente del nostro Paese, in questo caso due membri su tre.
Andrea Papadia, amministratore del club, ha raccontato ai nostri microfoni la storia di questa squadra che chiede che venga legittimata la propria promozione. "Abbiamo presentato entro i cinque giorni dalla decisione ufficiale il ricorso al consiglio di giustizia federale, stiamo aspettando risposta e siamo disposti eventualmente a ricorrere al Tad, il Tar portoghese, per richiedere un atto cautelare per sospendere l’inizio dei prossimi campionati" le sue parole a Gianlucadimarzio.com, per controbattere un sistema (Leggi qui il funzionamento delle promozioni dalla terza Serie in Portogallo) che si è basato su criteri definiti dallo stesso Papadia "illegittimi e "contro il regolamento".
La ricostruzione dei fatti
Delle quattro prime dei quattro gironi della Serie C portoghese, solo le due squadre con più punti sono state promosse, lasciando così Olhanense e Praiense senza la possibilità di ottenere il proprio pass per la B, né sul campo, né a tavolino. "Per noi questa scelta non è né obiettiva, né trasparente ed è discriminatoria, visto che il campionato è diviso territorialmente con competitività e classifiche completamente diverse, ad esempio in un girone c’era una squadra materasso che agevolava la classifica. La stagione si prepara per arrivare nelle prime due del proprio girone, non per un primo posto assoluto. La Praiense aveva 12 punti di vantaggio e non aveva motivo per fare ancora più punti" continua Papadia.
Il criterio utilizzato per stabilire le due promozioni a tavolino è stato quello del magior numero di punti, nascosto dietro il nome di 'merito sportivo' citato dal presidente della federazione Gomes. "Gomes è presidente della federazione e uno dei vicepresidenti Uefa, ha giustificato questa decisione dicendo di essersi appellato al criterio del merito sportivo decretato dalla Uefa, ma la stessa Uefa dice che questo criterio deve essere applicato su principi obiettivi, trasparenti e indiscriminatori. Questa giustificazione di Gomes è smontabile sul piano giuridico. Si tratta di una decisione presa contro regolamento e legittimità sportiva del campionato".
A rendere ancora più complicate le cose sono state le modalità con cui si è arrivati a questa decisione ufficiale, visto che si era partiti da un'idea iniziale di disputare i play-off per poi terminare con la doppia promozione a tavolino. "Ci ha dato fastidio che subito dopo la sospensione ci dicevano quotidianamente di non liberare la squadra perché avrebbe giocato i playoff, ma dopo un mese e mezzo c’è stata una riunione molto anomala tra i presidenti di Porto, Benfica e Sporting dove suppongo, anche se per la certezza ho richiesto gli atti della riunione al governo, che i tre club abbiano pressato per tornare a giocare. Hanno chiesto di far giocare solo la Primeira Liga prendendosi le responsabilità di far rispettare i protocolli, sacrificando così Segunda e Terceira per minimizzare i rischi".
LEGGI ANCHE: LE CESSIONI RECORD DEL PORTO
E così nacque una protesta da parte delle leghe inferiori, messa subito però a tacere da un fondo che ha garantito la stabilità dei club di Segunda. "Nei giorni successivi i club di Segunda Liga iniziano a protestare perché volevano tornare a giocare, ma entra in gioco la Federazione che fa un fondo speciale per questi club per coprire loro le spese. Le squadre di Segunda con i conti a posto si fanno andar bene l’idea di non tornare a giocare, e così cessa la protesta. Il loro silenzio è stato comprato. Stiamo salendo agli atti di questi riunioni per ricostruire i fatti".
Rimane così il problema solo della Terceira, che però da sola non ha la voce sufficientemente grossa per protestare. E divenendo impossibile disputare i playoff, la richiesta di Papadia è quella di allargare a 20 squadre la Segunda e fare giustizia per Olhanense e Praiense. "Giocare i playoff ormai è difficile. Il nostro auspicio è che la Segunda Liga si possa allargare da 18 a 20 squadre, è previsto già dal regolamento un eventuale cambio, lo hanno fatto anche in Francia".
La lettera a Cristiano Ronaldo
Da queste esigenze nasce anche un appello mistico, differente da quello al tribunale. Parliamo ovviamente della lettera dei calciatori a Cristiano Ronaldo. "Si tratta di un’idea dei calciatori. Abbiamo delle riunioni settimanali con i capitani, loro si sentono penalizzati, perché sono stati fatti sacrifici e investimenti. I calciatori volevano dare voce alla loro causa, da una chiacchierata è nata l’idea di scrivere a Ronaldo".
La lettera ha avuto grande visibilità e la speranza dell'Olhanense è che il mito dei portoghesi, simbolo anche della solidarietà verso il calcio dilettantistico e amatoriale, possa seriamente intervenire. "Lui non si è fatto sentire ancora, ma in Portogallo Ronaldo rappresenta il sogno, chi inizia a giocare insegue il suo mito. Lui si è dimostrato sempre solidale con il calcio dei dilettanti o degli amatori, durante l’emergenza covid ha stanziato 1 milione di euro per queste categorie e aiutare club e calciatori di questa categoria. È un simbolo delle proteste dei calciatori, questa richiesta di rivolgersi a lui oltre che il mediatismo segue anche questa logica".
L'italiana Olhanense
Nella storia raccontata in questi giorni dell'Olhanense abbiamo scoperto il forte legame con l'Italia. La presidenza attuale infatti è la terza cordata con italiani a bordo a gestire la società, in un progetto che vanta ormai quasi 7 anni. "L’Olhanense ha una tradizione italiana dal 2013/14, quando venne rilevata dalla prima cordata italiana in Primeira Liga, con Igor Campedelli, Nicola Pecini e Massimo Michelis come detentori delle quote societarie. La squadra retrocesse e il progetto cominciò ad avere delle difficoltà; poi è subentrato Luigi Agnolin, ex arbitro, che dopo un paio di anni in Segunda retrocesse nuovamente. Agnolin si è ammalato e noi siamo entrati nel novembre 2018, e dopo una fase di assestamento siamo subentrati noi" ci spiega Papadia.
LEGGI QUANDO MOSCARDELLI FU VICINO ALL'OLHANENSE
E chissà che in caso di promozione ottenuta in Segunda non possa arrivare anche qualche calciatore italiano. "Fino abbiamo avuto stranieri come il capitano della nazionale maltese Muscat (ancora in rosa) ex Arezzo e Pistoiese, o Samon Rodriguez, cubano ex Juve oggi al Cerignola, ma non siamo stati vicini a degli italiani. Abbiamo alcune partnership con club italiani e se dovessimo salire chissà che non potremmo prendere qualcuno per la nostra Serie B".