L'attuale allenatore del Frosinone, Alessandro Nesta, intervistato dall'ex compagno azzurro Christian Vieri, si è raccontato nella sua prima diretta Instagram di sempre. "Ho una bella squadra. Speriamo di ricominciare e lottare per la promozione. Inzaghi è stato bravissimo col Benevento. Il futuro? Mi piacerebbe allenare anche all'estero, i due anni a Miami sono stati bellissimi. Negli Stati Uniti è un altro mondo, gli investimenti sono subito pronti".
Nesta disse addio al calcio giocato ben 6 anni fa. Ma il ricordo rimane vivido. "Mi manca giocare. Tutti dicono di no, ma io sono stato malissimo. I primi sei mesi li presi come una vacanza, poi ero diventato insopportabile. Dopo un anno io e Materazzi infatti andammo a giocare in India". Ora, anche se allenatore, un pensiero va sempre al campo da calcio. "Sono nato giocatore".
Azzurri e il Mondiale 2006
Ha partecipato e vinto coppe, sempre pronto a disputare le partite più importanti. Ma nel Mondiale del 2006 giocò solo le prime due gare, poi l'infortunio. "Non lo sento mio al 100%. Ci sono vittorie che sento di più; lì giocai solo due partite e un po' di un'altra. Comunque tutti contribuirono in quel gruppo, a partire dalle qualificazioni". Afferma l'ex difensore.
L'addio alla Lazio
Alessandro Nesta è stato la bandiera di due dei club più importanto della serie A: Lazio e Milan. Ma, ai tempi, quell'addio ai biancocelesti suonò come un sollievo. "Dopo un'amichevole tra Lazio e Real Madrid venne Hierro da me che voleva portarmi in Spagna, ma gli dissi che ero un calciatore della Lazio. L'ultimo anno, però, non è stato facile. All'epoca avrei detto che non me ne sarei mai andato via, ma sono stato contento di esser andato al Milan. Lo spogliatoio era un gran casino, ero capitano e anche nel consiglio d'amministrazione, ma a 26 anni non riuscivo a capire molto. Andare al Milan è stata una liberazione e li sono anche riuscito a impormi in Europa".