Roberto Mancini apre i lavori della sua Nazionale. E parla in maniera cinematografica: "Vogliamo vivere tutti un bel film a giugno, ci stiamo lavorando", ha commentato il ct all'Auditorium di Coverciano. In queste due settimane, la squadra dovrà affrontare Irlanda del Nord, Bulgaria e Lituania. Prima, però, a parlare è Gianluca Vialli, per un ricordo sui campioni che non ci sono più. "Uno dei capisaldi della cultura che abbiamo sposato è questa: pensare ai nostri campioni, alla cultura azzurra. Se sei Azzurro una volta, lo sei per sempre: ce lo ripetiamo tutte le volte. È un onore indossare questa maglia, rappresenti l'élite del calcio italiano, una Nazione e la sua storia sportiva".
"Ma c'è anche un grande onere, quello della responsabilità. Il nostro dovere è quello di conservare e tramandare il ricordo di chi ha indossato questa maglia prima di noi: io sono assolutamente convinto che le nostre iniziative, e che vedrete già giovedì, dimostreranno tutto questo. Ricorderemo Anastasi, Prati, Corso, Bellugi e Rossi: per me sono stati degli idoli, li ho visti giocare. E il fatto che non ci siano più è come se si fossero portati un pezzettino di me: Paolo è stato anche un mio compagno di squadra, e un compagno di avventura a livello televisivo. È stato un grande amico, un fratello maggiore" e si commuove, dicendolo. "C'è la volontà di onorarli al meglio, faremo la nostra parte".
Dopo questo sentito preambolo, a parlare è proprio il ct Mancini. "Le Asl? Stiamo aspettando di vedere quello che accadrà. Mi sembra di aver sentito che i Nazionali in forza all'Inter possano essere liberi, come è successo per i loro giocatori stranieri. Mi preoccupa non averli? No, ma mi dispiace. Ma siamo abbastanza fiduciosi. Siamo tanti anche per questo: non sapevamo la situazione che avremmo trovato, e abbiamo fatto questa scelta".
Su Pirlo: "La sua frustrazione quando non vede il gioco che vuole? Capita a tutti gli allenatori. Magari questo è un momento un po' delicato per lui, ma questa è la nostra vita: gioia e felicità a tratti, mentre a tratti no. La frustrazione deve durare il meno possibile: bisogna pensare in modo positivo, sapendo che nel calcio accade anche questo. Se tutte le cose che facessimo, venissero tutte bene, sarebbe incredibile. Pirlo è giovane, ha iniziato adesso e in un grande club: ha un po' di difficoltà ma fa parte del percorso".
Come ha intenzione Mancini di inserire Toloi? "Lui gioca in un club che è predisposta ad attaccare e tenere la difesa molto alta, giocando sull'anticipo. Non credo che avrà grandi difficoltà: l'ho chiamato perché è l'ultima convocazione prima degli Europei, devo conoscerlo per capire come sia. Un conto è vedere un giocatore, un conto è allenarlo. Non ho dubbi che possa integrarsi subito, magari potrà esserci utile".
Sulla scelta di De Rossi: "Ne avevamo parlato un po' di tempo fa, quando aveva smesso di giocare a Roma e deciso di andare al Boca. Poi ci siamo risentiti, e abbiamo preso questa decisione: ci fa piacere averlo qui, rappresenta un giocatore molto importante per il nostro calcio e a lui serve per fare esperienza. Penso sia stata una scelta giusta per noi".
Si parla anche di Zaniolo: "Lo stiamo seguendo, lo aspettiamo, ma non lo vogliamo rischiare. È giovane, avrà sicuramente molte altre possibilità in futuro. Valuteremo se sarà al 100%. Le qualificazioni? La prima partita sarà un po' più difficile, perché torniamo in campo dopo 5 mesi. Non sarà facilissimo affrontare l'Irlanda del Nord, che ha tutti giocatori che stanno in Premier League. Non possiamo permetterci di sbagliare nulla".
In generale, sui centrocampisti: "Siamo un po' in difficoltà sui centrali. Probabilmente Cristante tornerà a casa, ma aspettiamo di vedere dei ragazzi dell'Inter".