La prima volta è arrivata a Castel Volturno, ma questa sera Luciano Spalletti ha bagnato il suo esordio da allenatore nel ritiro di Dimaro.
La conferenza di Spalletti
“Ho trovato un Napoli come me lo immaginavo. Le sensazioni sono le stesse di quando ho accettato questa panchina, importante e che chiede responsabilità” ha detto l’allenatore azzurro. “È ancora presto, però: mancano tanti campioni che ci faranno comodo. Quelli presenti mi hanno confermato le qualità che conoscevamo.
Aspettiamo di avere tutto il gruppo a disposizione per poter essere più precisi”.
Tra il campo e il mercato
“Ho ancora da fare delle valutazioni, questa squadra ha bisogno di due giocatori per ruolo giocando giovedì e domenica di continuo. Se partirà qualcuno di quelli più forti dovremo sostituirlo al meglio” la risposta del toscano.
“Ospina riserva? Ho due portieri forti, mi è successo anche con Szczesny e Alisson a Roma. Le insidie sono dietro l’angolo per i portieri, anche tra i pali abbiamo bisogno di due elementi forti. Mi fa piacere vedere Lobotka da vicino, anche all’Inter lo avevamo valutato due anni fa.
Tutino è un calciatore forte, un campioncino, siamo tutti dalla sua parte. Poi è ovvio che dobbiamo fare valutazioni: abbiamo Osimhen, c’è Petagna, tanti centrocampisti offensivi, se va via è perché c’è qualcuno più forte di lui.
Koulibaly lo vorrebbero tutti: questa squadra ha tanti vice capitani e lui lo è. Se fosse per me, resterebbe a Napoli perché difficilmente si sostituisce. Quando hai lui e Manolas puoi far tutto.
Con Giuntoli e De Laurentiis parlo spesso, mi facilitano il lavoro. Si prendono oggi decisioni che saranno importanti per tutto l’anno”.
E su Insigne: “Con Lorenzo ho parlato una volta per telefono, poi gli ho mandato un messaggio di complimenti. Mi è sembrato il capitano che mi aspettavo già da fuori. Abbiamo Lorenzo e sappiamo chi è, ce l’ha mostrato anche agli Europei, poi c’è il presidente: si guarderanno negli occhi e andranno al sodo. Non ci giriamo troppo intorno, facciamo tornare Lorenzo e sarà tutto più chiaro. Non mi crea fastidio essere definito come un allenatore aziendalista: io non creo problemi dove lavoro. Devo confrontarmi con la società per trovare sempre soluzioni. È chiaro che bisogna fare una squadra forte, il presidente lo sa: per entrare tra i primi posti la competizione è tanta”.
Un colpo di fulmine con Dimaro
“Abbiamo applaudito i tifosi al primo allenamento: dobbiamo sempre essere riconoscenti con chi ci supporta. C’è gente che spende le ferie per starci vicino, dobbiamo meritare il loro amore” ha continuato Spalletti in conferenza.
“Bisogna sempre portare un messaggio chiaro alla squadra e creare un qualcosa di stimolante per loro, qualcosa in cui si riconoscano per allenarsi con più piacere. Napoli “Osimheniano”? Sicuramente ci appoggeremo molto a lui, è un punto di forza del Napoli, un calciatore completo. Sa far gol ma ci mette anche altre cose, soprattutto il battersi per i compagni di squadra. Ha anche qualche punto in cui migliorare e ci lavoreremo. Demme sarà il Pizarro del Napoli”.