“Mi manca tanto l’Italia. Lì sono cresciuto come calciatore e soprattutto come uomo. Ho tanti amici e ogni volta che ho un po’ di tempo libero ci torno. L’Italia è casa nostra, sia per me che per la mia famiglia. Se ne avrò la possibilità mi piacerebbe tornarci”. Nikola Maksimovic è rimasto molto legato all’Italia, il paese dove ha passato 9 anni della sua vita. E proprio oggi, nel giorno in cui il suo Napoli affronta il Real Madrid di Carlo Ancelotti, il difensore ha voluto tornare con la mente a quel periodo. Tra un aneddoto e un ricordo, Maksimovic ha raccontato quegli anni napoletani con Ancelotti ai microfoni di gianlucadimarzio.com
“Turchia? C’è tanta differenza rispetto al calcio italiano, ma mi sono adattato bene”
Dopo nove anni passati in un luogo, non è semplice rimettersi in gioco. Eppure, Nikola Maksimovic ha voluto accettare una nuova sfida in una realtà completamente nuova: in Turchia, con la maglia dell’Hatayspor: “Prima di andare ho parlato tanto con Volkan Demirel (l’allenatore dell’Hatayspor ndr). Mi ha convinto ad andare, dicendomi che aveva in mente di fare una squadra competitiva, non solo con l’obiettivo di giocare per la salvezza. Sono contento per questa nuova esperienza. Sono stato 9 anni in Italia, cambiare paese e campionato non è facile, ma mi sono adattato bene”.
“Tra calcio turco e italiano c’è tanta differenza – ha proseguito Maksimovic - In Italia si guarda molto l’aspetto tattico e si paga tanto se si fanno certi errori. In Turchia è tutto più aperto. Ci sono quattro squadre veramente forti: Trabzonspor, Besiktas, Fenerbahce e Galatasaray, ma per il resto tutti possono vincere. Se riesci a sbloccare una partita nei primi 15 o 20 minuti puoi vincere anche 5-0 con chiunque. Non ci sono favoriti come in Italia, qui non è sicuro mai nulla. Puoi battere qualsiasi avversario e questa è veramente una bella cosa. Noi abbiamo iniziato bene, ma sono sicuro che avremmo potuto fare qualche punto in più ed essere ancora più in alto in classifica”.
“Scudetto vittoria del gruppo, sono felice soprattutto per i tifosi”
Nonostante la lontananza, Maksimovic continua a seguire con passione il Napoli. Dopo tutto, 99 presenze con una maglia indosso non si dimenticano facilmente. “Sono molto contento di quello che il Napoli ha fatto lo scorso anno, ho seguito ogni partita - ha raccontato il difensore - Finalmente i tifosi, la gente di Napoli che vive per il calcio, ha potuto festeggiare lo Scudetto. Noi ci siamo andati vicini alcune volte, ma non ci siamo mai riusciti. Nonostante ciò, io sono contento lo stesso, felice per quello che i ragazzi hanno fatto”.
Tanta soddisfazione anche per Maksimovic, un calciatore che vissuto e respirato Napoli per ben 5 anni ed è rimasto molto legato alla città. Oltre all’aspetto emotivo, però, il difensore ha anche voluto analizzare quello che, a suo dire, è stato il fattore decisivo per la vittoria finale: "Ci sono giocatori come Osimhen o Kvaratskhelia, la cui qualità si è vista tanto nelle gare decisive. Ma quella del Napoli è stata una vittoria del gruppo. Tanti giocatori che magari prima non erano protagonisti, lo scorso anno hanno sfruttato tutte le occasioni che hanno avuto. Non posso citare nemmeno un calciatore che non ha fatto una grande stagione. Anche quelli che entravano dalla panchina, come Simeone, hanno fatto bene e hanno portato diversi punti. Il Napoli può ripetersi anche quest’anno? La squadra è rimasta grossomodo la stessa. Sono andati via Kim e Lozano, ma la maggior parte dei giocatori c’è ancora. Mi aspetto che lotti per lo Scudetto fino alla fine. Credo che il Napoli dovrà vedersela con l’Inter e forse il Milan, loro tre si giocheranno la vittoria finale. Io, ovviamente, spero che il Napoli possa trionfare di nuovo. So quanto ci tengono i tifosi, persone che vivono per questa squadra”.
Napoli-Real Madrid, il ritorno di Carlo Ancelotti
Questa sera, allo stadio Diego Armando Maradona di Napoli, i ragazzi di Rudi Garcia ospiteranno il Real Madrid di Carlo Ancelotti, il grande ex di questa sfida. Maksimovic ha avuto la possibilità di conoscere bene l’allenatore italiano proprio in quel suo anno e mezzo sulla panchina dei campani. “Il mio miglior periodo a Napoli è stato con Ancelotti – ha rivelato Maksimovic - Come allenatore sappiamo tutti quanto ha vinto, ma anche a livello umano è sempre stato un signore. Non vedo perché il pubblico del Maradona non dovrebbe accoglierlo con un applauso. Quando è arrivato a Napoli il primo anno, dopo Sarri, tutti pensavano che avrebbe faticato. Ancelotti ha vinto tanto ma ha sempre allenato grandi squadre, con grandi giocatori. Addirittura, la gente temeva che il Napoli non sarebbe arrivato nemmeno in Champions League. A fine stagione, invece, abbiamo finito al secondo posto, con dieci punti di vantaggio sull’Atalanta terza. Abbiamo giocato un bel calcio e siamo stati mentalmente sereni in tutte le partite. Mi ha stupito come in molte situazioni lui riuscisse sempre a dire la parola giusta per risolvere il problema. Io lo posso solo ringraziare per tutto quello che ha fatto per me in quel periodo. Spero che stasera vinca il Napoli, ovviamente, ma sono sicuro che lui si meriti gli applausi dei tifosi”.
Maksimovic e quell’aneddoto su Ancelotti: “È stato un uomo di parola”
Da ogni singola parola pronunciata da Maksimovic traspare tutta la stima e il rispetto del difensore per Carlo Ancelotti, sia come allenatore che come persona. “Gli ultimi 6 mesi di Sarri a Napoli sono andato in prestito in Russia, allo Spartak Mosca – ha raccontato. Era l’anno del Mondiale, volevo giocare di più per provare ad essere convocato, ma alla fine non ci sono riuscito. Quando sono tornato a Napoli, il primo giorno, ho parlato subito con Ancelotti. Mi ha detto che mi conosceva come calciatore e che pensava avrei potuto giocare in più ruoli nella squadra. Mi ha detto di avere intenzione di tenermi in squadra e che, se avessi fatto un ritiro come si deve, avrei avuto spazio. Non ho potuto fare alto che dirgli grazie. Ovviamente i titolari erano quasi sempre Koulibaly e Albiol, ma tutti abbiamo avuto le nostre opportunità”.
“Un aneddoto? Mi ricordo di una trasferta a Torino - ha proseguito Maksimovic - Io ho giocato in granata per tre anni, mi dispiaceva molto non essere in campo in quella partita. Quando siamo arrivati, sono rimasto per ultimo nel pullman. Lui è venuto da me e mi ha chiesto se fossi arrabbiato. Gli ho risposto di no, ma ho confessato il mio dispiacere nel non giocare quella partita, ci tenevo. Lui mi disse di non preoccuparmi, avrei giocato la gara successiva contro il Liverpool! Io sono rimasto stupido. Ovviamente io credevo a ciò che diceva, ma sul momento mi sono messo a pensare: ‘Non mi fa giocare contro il Torino ma mi schiera contro il Liverpool?’. Alla fine, contro il Torino sono entrato gli ultimi minuti, perché Ancelotti voleva provare una cosa nuova: impostare a tre e difendere a quattro. Passato qualche giorno, alla viglia della partita contro il Liverpool, mi ha confermato che sarei stato titolare. E alla fine io ho giocato per davvero contro il Liverpool! Con me è stato sempre onesto, come credo di esserlo stato anche io verso di lui ed il suo staff".
Ma alla fine come finirà Napoli-Real Madrid? Maksimovic si è lanciato in un pronostico: "Spero finisca 2-1 per il Napoli".