Il Napoli continua a vincere e allunga sulle inseguitrici, visto il pareggio dell'Inter in casa della Sampdoria. Tra i protagonisti della squadra di Spalletti c'è anche Stanislav Lobotka, ormai perno fondamentale degli azzurri e centrocampista in grado di riuscire a dare equilibrio alla squadra. In un'intervista a "Il Mattino", Lobotka ha parlato di scudetto, di Spalletti e del paragone con Xavi e Iniesta.
Napoli, Lobotka: "Il paragone con Xavi e Iniesta mi inorgoglisce"
Lobotka ha parlato di diversi argomenti nella lunga intervista, tra cui quella dello scudetto: "Così in alto si sta una favola, ma non è finita con 16 partite ancora da giocare: non sono poche, sono tantissime. Noi dobbiamo continuare a scendere in campo senza pensare di essere così in alto. E alla fine spero che lo scudetto lo vinciamo noi. Ho l'impressione che quelli dietro di noi stiano già pensando a come ottenere il piazzamento alla prossima Champions. Ma forse la mia è solo una speranza. Ma non ci saranno cali di concentrazione".
Poi un passaggio sui paragoni con Xavi e Iniesta: "Sono belli e mi inorgogliscono. Xavi e Iniesta sono due talenti che ho sempre ammirato anche perché, loro come me, hanno sempre dato l'impressione di giocare per i compagni, di voler dare un aiuto per far vincere la squadra. Perché ogni giocata deve avere come scopo portare al gol".
"Spalletti non è mai felice"
Lobotka ha poi parlato anche di Luciano Spalletti: "Non è mai felice. Possiamo fare qualsiasi tipo di partita, possiamo essere primi in classifica ma lui viene e ci dice che la prossima gara deve essere migliore di quella appena finita. Mi piace che lui dica sempre che dobbiamo giocare a calcio, che ci tenga sempre concentrati sugli obiettivi, che si faccia vedere insoddisfatto anche quando le cose vanno bene. Non staremmo qui senza di lui, senza i suoi richiami a stare sempre concentrati, a non abbassare la guardia. Ogni partita, dice, deve essere migliore di quella prima".
Spalletti, ma non solo. C'è un altro allenatore da cui vorrebbe essere allenato: "Faccio un nome facile: Guardiola. Piace a tutti: il suo modo di interpretare il calcio è unico, quello che fa vedere nel City è straordinario. E lo è da tempo".