24 giorni di astinenza, 24 come il suo numero di maglia. Il rigore sbagliato in Supercoppa e quello segnato oggi, contro la Juventus nei tre tentativi precedenti non c’era mai riuscito nei novanta minuti. Tutto dà l’impressione di un cerchio che si chiude, per Lorenzo Insigne, che ha messo il sigillo su una vittoria fondamentale per lasciarsi alle spalle un periodo negativo e guardare con ritrovato ottimismo al futuro immediato.
Lui, capitano e napoletano, era stato il bersaglio più facile delle critiche, dopo quell’errore a Reggio Emilia che ha aperto delle crepe nel Napoli. Difficoltà che senz’altro sono state acuite anche dalle tante assenze che si sono concentrate tutte nell’ultimo periodo. “Siamo stati squadra, abbiamo lottato tutti insieme fino alla fine, addirittura uno in meno perché Lozano era stanchissimo. Ci siamo compattati, abbiamo fatto un risultato importante. Non stiamo facendo benissimo quest’anno, ma stiamo avendo tanti problemi: Covid, infortuni, prima della gara si è fermato Ospina. Ma dobbiamo guardare avanti senza pensare agli episodi” ha detto a Sky Sport.
Insigne ha lanciato un messaggio importante, con il suo atteggiamento. La squadra ha ritrovato carattere. A lui spesso è stato contestato, ma solo chi ha le spalle abbastanza larghe calcia quel rigore. Anche cambiando modo di batterlo, visto che in genere preferisce la conclusione rasoterra. Sapeva che era il momento migliore per lasciarsi alle spalle quelle voci che lo rincorrono al primo errore. Ha preso in mano il pallone e l’ha posizionato sul dischetto prima ancora che l’arbitro accordasse il rigore dopo la review. Era l’occasione perfetta e stavolta non l’ha sprecata. “Sono sempre sereno, ho la fiducia dei compagni, di Gattuso e questo mi basta. Dispiace per il rigore in Supercoppa, ma ci ho messo una pietra sopra e lavoro per migliorarmi” ha spiegato al termine della partita.
Un gol reso ancora più speciale dal fatto che è il 100° segnato con la maglia del Napoli. Insigne è l’unico giocatore nato in Italia ad esserci riuscito: gli altri connazionali ad aver tagliato questo traguardo infatti sono Vojak e Sallustro, nati rispettivamente in Croazia e in Paraguay. Di certo, lui è l’unico napoletano. “Per questo è una soddisfazione” ha detto. Capitano come pochi in questo senso, anche se in molti spesso lo dimenticano.
Dovrà ripartire da qui, il Napoli. Dalla carica di Insigne ad un risultato che ha sempre un valore speciale. “Siamo contenti soprattutto per la prestazione” ha precisato il capitano con parole istituzionali. Ciò che conta adesso è valorizzare queste sensazioni positive, per ridare serenità a tutto l’ambiente. Gli eventi chiave della Supercoppa stavolta si sono indirizzati a favore degli azzurri: Cristiano Ronaldo ha trovato Meret sulla sua strada, senza riuscire a risolvere un’azione su calcio d’angolo; ma soprattutto il rigore di Insigne è entrato. Per un cerchio che si chiude, ce n’è sempre uno nuovo che si apre.