Gli sono bastate poche ore, per cominciare ad immaginare il suo Napoli. Rino Gattuso è come al solito trasparente, anche al suo primo giorno. Le grandi sfide non lo spaventano, anzi: le ricerca. Le aspettative della città sono alte e ne è consapevole, inoltre come per ogni allenatore non può permettersi di prendere tempo. Per questo ha voluto subito parlare chiaro alla squadra, prima di cominciare la seduta di allenamento. Un faccia a faccia dove l’allenatore si è presentato e ha trasmesso tutta la voglia di raggiungere l’obiettivo di entrare tra le prime quattro del campionato e far bene in Champions League.
Si è voluto calare fin dai primi istanti nella nuova realtà, partecipando al torello con i calciatori e svolgendo una sessione ad alta intensità. Una componente indispensabile nel suo calcio, da abbinare alla qualità che nella rosa che ha a disposizione, come ha riconosciuto lui stesso, non manca. Il Napoli ripartirà dal 4-3-3 ed è stato lui stesso ad anticiparlo: quel modulo che Carlo Ancelotti non aveva mai ritenuto un assetto possibile. Le caratteristiche della rosa si sposano in molti aspetti con quelli che sono i suoi principi di gioco, tanto da definire i giocatori fatti “a pennello” e soprattutto potrebbero evitare tutte quelle difficoltà incontrate nel periodo milanista.
Non c’è più posto per la frenesia degli ultimi tre giorni. Domenica ha affrontato dodici ore di macchina per presentarsi in gran segreto come la persona giusta agli occhi di Aurelio De Laurentiis, che aveva chiesto un incontro con Gattuso per capire se avesse potuto affidargli il Napoli. Poi altri contatti per definire l’accordo, da un punto di vista economico e di durata, con le relative condizioni. Quindi l’attesa del responso definitivo, arrivato nella notte con l’esonero di Ancelotti, nonostante la vittoria netta sul Genk che è valso il passaggio della fase a gironi. Un avvicendamento singolare, tra due amici che hanno lavorato insieme per anni, uno a disposizione dell’altro. Ma che è stato semplificato proprio per l’amicizia che li lega.
Niente etichette, paragoni o blasfemie. Gattuso adora lavorare nella sua normalità, fatta di sacrificio, abnegazione, impegno costante. I giudizi saranno da dare soltanto per i risultati. Una mentalità vincente coltivata negli anni e fortificata dalle complessità del ruolo che ricopre oggi. Il Napoli ha bisogno di ritrovare quella vitalità perduta, per tornare ad inseguire un preciso obiettivo con tutte le forze possibili. E De Laurentiis ha scelto Ringhio Starr proprio per questo.