Napoli, De Laurentiis: “Gattuso al capolinea. Insigne? Nessuno è incedibile”
Le parole di Aurelio De Laurentiis a quattro mesi di distanza dal silenzio stampa
125 giorni più tardi torna a parlare il Napoli e lo fa con il presidente Aurelio De Laurentiis. Dopo una stagione complicata e un cambio in panchina, gli azzurri torneranno al lavoro nei prossimi giorni con Spalletti. “È stato un anno e mezzo improprio tra covid e stadi vuoti. È stato un campionato falsato per tutti: la dietrologia può farci avere cattivi pensieri ma io non ne faccio. Napoli-Verona? È stata una gran delusione, sono andato negli spogliatoi all’intervallo e quel gol segnato poi mi ha quasi rilassato. Non mi ha fatto piacere il pareggio” ha detto il patron.
“Io non ho mai voluto esonerare Gattuso, ma mi sono preoccupato per le sue condizioni di salute, da qui il silenzio stampa. Ho sentito immediatamente Spalletti per avere la sua disponibilità anche in corsa, ma poi non ce n’è stato bisogno e non ho più chiamato nessuno. Con Benitez ci sentiamo spesso, è rimasta sintonia tra noi”.
Gestione Spalletti
E allora via al corso Spalletti: “Luciano ha sempre avuto la mia stima, prima che tornasse alla Roma dallo Zenit mi venne a trovare a Roma e noi virammo su un altro allenatore. Lo trovo giusto per il Napoli: sa allenare molto bene, quando lo abbiamo affrontato non è mai stato facile e ha gestito anche situazioni complicate alla Roma e all’Inter. Se l’è cavata molto bene” ha detto De Laurentiis. “Con lui ci incontreremo e decideremo cosa fare sul mercato: quando sapremo cosa fare, capiremo se il mercato ce lo permetterà. Rinunciare proposte indecenti? Magari ci fossero, il punto è che non ci saranno. Nessuno è incedibile con un’offerta appropriata”.
Dubbi anche sul futuro del capitano Insigne, oggi protagonista con l’Italia: “Con Lorenzo non ci siamo mai visti. C’era il campionato da finire, poi la nazionale, non volevamo complicare la situazione. Quando finiranno gli Europei ci si siede, ci si parla e sarà quel che sarà”. Impossibile capire ora che mercato sarà per il Napoli. “Il problema non è non essere andati in Champions, il problema è che il club è arrivato a un monte ingaggi altissimo che va rivisto. In questo mercato sono tutti molto afflitti da aver perso tanti soldi. Io non ho mai dovuto bussare alla porta di qualcuno, sono sempre stato preciso nei pagamenti. Non c’è un ridimensionamento ma una presa di coscienza: il budget va rivisto, altrimenti facciamo fallire il Napoli. Forse non basterà vendere un giocatore, ma soprattutto bisognerà vendere quei giocatori che nella loro parte salariale non possono essere ora sostenuti dal Napoli. L’errore è farsi prendere dall’entusiasmo, forse due acquisti non avrei dovuto farli, forse alcuni spostamenti non andavano fatti. Avrei dovuto congelare tutto, ma da ottimista quale sono ho investito troppi soldi”.
Gattuso e corsa Champions
Un passaggio anche su quella che è stata l’esperienza di Gattuso: “Davamo per scontato l’accesso alla Champions, avevamo preparato un ringraziamento per lui ma non lo abbiamo più pubblicato visto il pareggio. In Tv mi hanno attaccato per il tweet di saluti a Rino, ma avevamo già scelto di cambiare allenatore. Era stato preso per tamponare l’uscita di Ancelotti, anche avesse vinto il campionato la sua esperienza a Napoli sarebbe stata conclusa. Mendes è un amico, abbiamo parlato a lungo anche di rinnovo contrattuale ma non è mai stato trovato l’accordo”. Infine, un commento sulla futura maglia del Napoli e la scelta dell’autoproduzione: “Ho visto i dati di vendita in America ed erano bassissimi. Ho pensato così di creare un nostro marchio e mi hanno detto che sono un pazzo. Ho voluto metterci la faccia, ieri sono stato tutto il giorno a lavorarci, ad un certo punto servono delle svolte. Abbiamo iniziato una nuova realtà, altrimenti tutto diventa stantio“.