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Napoli, De Laurentiis: “Spalletti? Ecco cosa ho sbagliato. Garcia e Giuntoli…”

Le parole del presidente azzurro in conferenza stampa: “Lo scorso anno pensavo di poter vincere la Champions League”

Quando torneremo dalla Supercoppa vi dirò tutto” aveva promesso Aurelio De Laurentiis dopo il pareggio contro il Monza. Detto, fatto. È durata quasi due ore la conferenza stampa a Castel Volturno del presidente del Napoli che ha toccato tantissimi argomenti.

Dall’addio di Spalletti (“errore di valutazione” ha ammesso De Lauentiis) e Giuntoli, all’esonero di Rudi Garcia, fino al futuro del Napoli. “Mi impegnerò per vincere nuovamente lo scudetto” ha spiegato il n. 1 azzurro.

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Le parole di De Laurentiis in conferenza

13.15 – “Se fossi io il problema mi sarei già fatto da parte. Il fatto che io abbia un brutto carattere non è vero”

13.00 – “Scudetto? Per tornare vincenti forse ci metteremo tre anni, ma io mi impegnerò. Se non entreremo in Champions non vuol dire che non finanzierò la squadra per avere le possibilità di vincere nuovamente lo scudetto. Io non voglio vincere a tutti i costi: per farlo servono impegno, investimenti giusti, ma anche la consapevolezza che ci sono 19 rivali”. 

12.56 – Zielinski? Ce l’ho con il suo agente Bolek. È il più pagato della squadra e quando Bolek ti deve vendere perché ci deve guadagnare, io ho una diversa considerazione”. 

 

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12.52 – Mazzarri è venuto perché è un amico del Napoli, lui ha capito che quando andò all’Inter commise un errore di valutazione. Lasciatelo lavorare in pace, poi sarà quel che sarà. Siamo a febbraio, c’è tempo. Ad aprile vedremo“.

12.48 – “Con Florentino Perez parliamo da tempo, gli ho spiegato che l’idea della Superlega è sbagliata. Gli ho detto che deve pensare a un campionato parallelo al campionato nazionale che è prioritario su tutto visto che riflette e rispetta il tifo”.

12.43 – “Tra un anno e mezzo devo lasciare Castel Volturno. E tra tre mesi devo finire il progetto del centro sportivo nuovo. Quindi trovare e comprare 30 ettari. Il Maradona? L’ho detto a Manfredi: o ci mettiamo d’accordo in 120 giorni o vado a farlo altrove. Per il centro sportivo ci sarebbe Afragola che ha la ferrovia, poi avrà la metropolitana. Valuto Afragola o litorale di Pozzuoli. Lo stadio? Potrei anche costruirlo ad Afragola“.

 

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12.41 – Kvaratskhelia? Ho chiamato il suo entourage tre mesi fa, ci siamo riuniti qui a Castel Volturno. Ho anche scritto quello che volevo fare per allungare il contratto, ma mi dissero che sta bene a Napoli e di riparlarne a fine campionato”.

12.37 – “Esonerare prima Garcia? C’ho pensato diverse volte”.

12.34 – “Siamo governati da un consiglio di Lega con Empoli, Atalanta, Milan e Verona. Loro prendono le decisioni per tutti perché questo fa comodo a Lotito”.

12.30 – Voglio vincere il più possibile, voglio dare una dignità al Napoli. Noi combattiamo in un contesto sbagliato perché ci sono molte modifiche da fare nel calcio, ma siamo l’unica squadra in Italia con un bilancio in attivo. Giochiamo contro squadre indebitate per un miliardo che non dovrebbero iscriversi al campionato. Noi ce la mettiamo tutta, ma fatturiamo il 50% in meno di Inter, Juventus e Milan. Noi dobbiamo essere perfetti, non dobbiamo sbagliare nulla. Ce la metteremo sempre tutta”.

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12.23 – Garcia? È stato il miglior allenatore della Ligue 1 nel 2011. A Roma chiuse per due anni al secondo posto con uno spogliatoio non facile da gestire. Nel 2017-2018 raggiunse la finale di Europa League con il Marsiglia e nel 2019-20 fece semifinale di Champions League eliminando Juventus e Manchester City. Cosa avrei dovuto fare quando a Capodimonte disse di non aver visto le partite del Napoli? Se l’avessi mandato subito a casa cosa avrebbe pensato la piazza? Se avessi portato subito Mazzarri cosa avreste detto? Io ho cercato di dare a Garcia delle opportunità e delle possibilità, parlandoci. Quando ha ascoltato, come a Lecce, abbiamo vinto 4-0. Appena mi allontanavo faceva delle cose discutibili e poi perdevamo. L’ho mandato via perché l’ultima volta, contro l’Empoli, sono sceso nello spogliatoio prima della partita e mi disse “mi lasci fare” quando ho mosso delle critiche. O lo mandavo a quale paese o stavo zitto”.

 

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12.20 – “Penale Spalletti? È in mano agli avvocati, per me i soldi sono un mezzo e non un fine”.

12.12 – “Penso di portare avanti il Napoli secondo la mia cultura del fare. Se non ci fossi io, lo stadio a Napoli non si farebbe così come il centro sportivo come quello del Manchester City. Ci sono i miei soldi personali a garanzia, ho bisogno che le leggi non siano così restrittive”.

12.08 – “Il De Laurentiis del futuro sarà quello che ha gestito il Napoli per 19 anni. Quando sono arrivato qui non conoscevo il calcio, ho avuto l’aiuto di Pierpaolo Marino, però i giocatori più importanti li ho portati io e li ho trattati io. Lo stesso Spalletti lo incontrai a Milano con Chiavelli. Al primo anno concluse al terzo posto, ma invece di ringraziarlo gli scrissero che doveva andare via e altre cose irripetibili. Napoli è una città complessa, bisogna avere l’umiltà di ascoltare tutti e poi accontentare”.

 

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12.04 –Dragusin? Avevo messo più soldi sul tavolo, ma lui voleva andare assolutamente in Inghilterra. Non puoi combattere di fronte a questi fatti”.

12.02 –Thiago Motta era nella lista dei possibili sostituti di Spalletti. In una conversazione di sei ore a Roma, però, mi disse che puntava ad allenare delle squadre fuori dall’Italia, di cui non faccio nomi. Quando venne da me l’avvocato di Luis Enrique, parlammo per giorni, ma poi lui preferì il Paris Saint Germain. Ci sono dei club più blasonati del Napoli che attraggono maggiormente”.

11.58 – “Quando ho preso Giuntoli, che veniva dalla Serie D, nessuno si è chiesto chi fosse. Lui è cresciuto per otto anni con noi, nascondendomi che fosse uno juventino sfegatato. Se l’avessi saputo, non l’avrei trattenuto. Io gli voglio bene e sarò sempre pronto a dargli una mano, ma certe cose non le tollero”.

 

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11.54 – “Futuro? Penso al 2030, affinché questa società abbia i mezzi per competere economicamente con le squadre più forti al mondo. Qualcuno ci ha accusato per non aver investito sui giovani. In realtà abbiamo portato una seconda squadra (il Bari, ndr) dalla Serie D alle soglie della Serie A, tirando fuori giocatori di proprietà del Napoli come Cheddira e Folorunsho. Quest’anno chiuderemo il bilancio con 80 milioni di utile e una riserva di 140 milioni, ma non sono soldi che metto in tasca”.

11.52 – Non posso capire quale siano state le motivazioni dell’addio di Spalletti. L’unica interpretazione non malevola che voglio dare è la volontà di lasciare da vincitore. Se avesse già pregustato di firmare un contratto con Gravina per la Nazionale, queste sono illazioni che non posso fare”. 

11.38 – “Sto preparando un film sullo scudetto, sto pensando di farlo uscire ad aprile e di proiettarlo anche al Maradona”. 

11.35 – “Devo riconoscere a Spalletti che dopo un primo anno in cui ho fatto pulizia di personaggi che non remavano a favore del club, pur essendo dei professionisti, nel secondo anno ha deciso di dormire qui. Questo significa non disperdere tempo, restare sul pezzo e svegliarsi di notte”. 

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11.33 – “Da marzo 2023 la squadra ha avuto un calo. La star allora era Kvaratskhelia che da marzo a novembre non ha più segnato. Un calo così di una star può crearti problemi. C’erano tanti punti di vantaggio allora in campionato, ma sono rimasto deluso dall’eliminazione in Champions League perché pensavo di vincerla. Vincere lo scudetto dopo 33 anni era importantissimo, ma se avessimo vinto anche la Champions mi avrebbe assicurato la partecipazione al Mondiale per Club 2025 che vale 100 milioni di ulteriori investimenti. Durante una premiazione, prima delle partite con il Milan in Champions, dico che Spalletti sarebbe rimasto con noi. Vinciamo 4-0 in campionato, poi perdiamo in Champions all’andata e pareggiamo al ritorno. Il 21 aprile, per tirare su il morale di Spalletti, gli mandai giuridicamente l’esercizio dell’opzione per la stagione successiva. Mai avrei creduto che nella cena del 12 maggio mi annunciasse la volontà di prendersi un anno sabbatico. Il mio errore è stato quello di accettare la sua richiesta per riconoscenza nell’aver riportato lo scudetto dopo 33 anni”.

 

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11.31 – “Dopo la partita contro il Monza dissi che la colpa era mia. Napoli la considero una famiglia dopo 19 anni, avere la cultura del dubbio dopo aver vinto uno scudetto fa male. Mi sono assunto tutte le colpe perché ho fatto un buon contratto a Spalletti, lo stesso di Benitez. Ho esercitato l’opzione che è unilaterale, ma molti pensano che sia bilaterale. L’opzione prevedeva un altro anno e dovevo comunicarlo per iscritto entro fine maggio”.