Per lui è come un derby: da una parte le le sue radici, dall'altra la nazione che l'ha adottato e consacrato nel grande calcio. Per Nainggolan, Italia-Belgio non può essere una partita qualunque.
Ma il suo cuore non ha dubbi: "Per chi tiferemo venerdì? Mia moglie non è una grande tifosa e mia figlia maggiore si è schierata con i belgi. Quindi, ovviamente, sosterremo i Red Devils. Spero davvero che vincano il torneo".
"L'Italia non ha nulla da perdere"
Fondamentale, però, sarà capire le condizioni di De Bruyne e Hazard, le cui assenze, se confermate, metterebbero in difficoltà il CT Martinez: "In Italia si preoccupano principalmente dei belgi infortunati. Logico, no? Sulla carta, sono i due giocatori più importanti per i Red Devils. Insieme a Lukaku, Kevin ed Eden sono fondamentali per la squadra. Senza quei due sarà molto, molto difficile per il Belgio".
Il centrocampista ha condiviso anni con diversi dei giocatori che saranno protagonisti venerdì ("Sento ancora regolarmente Romelu Lukaku e Dries Mertens, di recente anche Nacer Chadli") e ha provato ad analizzare la sfida di venerdì: "L'Italia è in un buon momento, ma la loro ultima partita contro l'Austria non è stata buona. È tutto difficile da prevedere. Anche il belgio non era al top - ha proseguito Nainggolan - ma proprio come gli italiani vince le loro partite. Finché vincono, va bene".
Poi Nainggolan ha commentato il lavoro del CT azzurro. "Il vecchio catenaccio? Sotto Mancini, l'Italia vuole sempre attaccare. Con Jorginho e Verratti hanno anche tante capacità di palleggio a centrocampo". Ma l'ex centrocampista della Roma non si vuole nascondere: il Belgio sarà favorito, gli Azzurri invece giocano per continuare a stupire. "L'Italia non ha nulla da perdere. Quindi penso che ci sia un po' più di pressione sul Belgio".