Come ai vecchi tempi, è Mourinho show. L'allenatore del Manchester United ha voluto tirare fuori gli artigli, proprio come quando era all'Inter. Proprio come quando, lì come altrove, riusciva a vincere e convincere con le sue squadre. È indubbio che la sua esperienza inglese, oggi, sia molto più difficile e gli scricchiolii sulla sua panchina inizino a farsi sentire. Ma lui non ci sta, e nella conferenza stampa di presentazione alla sfida contro il Valencia ha cercato in tutti i modi di far capire quanto si ritenga saldo nella sua posizione.
Non si può dire che la conferenza di Mou sia stata di quelle classiche, di rito. Anzi. Svicola il più possibile sulle domande riguardanti il suo futuro, cercando di concentrarsi sulla squadra. E quando un giornalista spagnolo gli chiede: "È vero che ha parlato con Zidane e che l'ha rassicurata sul fatto che non voglia prendere il suo posto al Manchester?", lui risponde: "Devi chiedere al tuo collega seduto dietro di te. L'ha scritto lui! Deve avere una qualche cimice inserita nel mio telefono". Sorride, prova a far ridere la platea, che risponde solo a metà. Le domande incalzano, ma lui rispedisce sempre al mittente, o meglio all'autore della notizia che di fatto Mourinho non ha voluto commentare.
Ma di telefonate si è discusso anche a proposito di Ed Woodward: "Se ho parlato o parlerò con il presidente? Sono questioni private, io non vengo a chiedere con chi avete avuto conversazioni voi". Tranquillo? Arrabbiato? Il solito Mourinho, quello che dopo la vittoria con lo Young Boys vuole provare a battere il Valencia per avere - almeno in Champions - le soddisfazioni che non sta trovando in Premier. "Penso che qualcuno si stia preoccupando un po' troppo", minimizza il portoghese. Ma i tre punti servono sul serio.