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Galliani: “Una promozione che vale doppio. Se penso a Monza-Milan…”

Le parole di Galliani dopo la promozione in Serie A del Monza

Un monzese doc e il suo Monza in Serie A. Per Galliani un ritorno in una casa che conosce bene, per la società è la prima storica volta. 

Le parole di Galliani

L’emozione per Galliani è grandissima. Lui con il Monza ha un legame forte e lo ha spiegato ai microfoni di Sky Sport: “Un sogno che si realizza, io poi sono di Monza e sono particolarmente felice. La prima volta in 110 anni che si riesce ad andare in Serie A, da bambino con la mamma andavo allo stadio a tifare“.

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Un legame che ha poi spiegato in zona mista: “Io mi emoziono ancora, perché sono nato a Monza e mia mamma era nipote di un presidente del Monza. Lei mi portava allo stadio e l’ho persa che non avevo ancora quindici anni. Il giorno dopo la sua morte c’era un Monza-Cagliari e mio padre mi disse di andare a vederla per rendere meno duro questo dolore immenso. Il Monza è stato tutta la mia vita e senza il Monza non avrei conosciuto Berlusconi. Emotivamente per me oggi è qualcosa di incredibile. Riuscire a portare la squadra della propria città per la prima volta in Serie A vale doppio“.

A Sky Sport Galliani ha anche parlato degli obiettivi: “Adesso non voglio fare il presuntuoso. Noi pensavamo di farcela già l’anno scorso. Volevamo fare dalla C alla A. Quest’anno ci siamo riusciti e quindi bene. L’emozione a pensare a un Monza-Milan è incredibile. I miei figli mi hanno chiesto di battere l’Inter“.

 

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Tornando alle emozioni provate, spiega: “Ho passato tante ore non al campo. Questa sera il gol del Pisa che ci ha portato ai supplementari non li ho visti. Tra le semifinali e le finali non ho visto tanti minuti, per questo ce l’ho fatta a vivere tutte queste emozioni (ride, ndr)”.

 

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In conclusione a Galliani viene chiesto che tipo di mercato aspettarsi e lui spiega: “Adesso sentiamo cosa pensa il presidente, io sono un noto spendaccione anche nella vita privata (ride, ndr). Adesso vado, vi chiedo scusa, ma devo partire col presidente in aereo altrimenti lasciano giù