Riportare ciò che era stato perso, negli anni più bui, al centro di tutto, proseguendo con il lavoro portato avanti dalla famiglia Colombo e spingendo il Monza Calcio verso confini mai esplorati. La missione romantica intrapresa stamattina da Fininvest, Silvio Berlusconi e Adriano Galliani, volti della nuova proprietà e gestione del club biancorosso, è chiara: far crescere una realtà più volte sull’orlo del baratro con cuore e passione alla base, riabbracciando il mondo del calcio due anni dopo la separazione con il Milan.
Sentimento, oltre ogni cosa: quello che il neo amministratore delegato del Monza ha più volte evidenziato oggi all’Assolombarda, sede della presentazione del nuovo corso societario insieme al presidente Colombo e a davanti a Daniele Massaro tra gli altri, per l’inizio di una nuova, vecchia avventura. I ricordi indelebili da tifoso doc, capace di seguire la squadra in casa ed in trasferta, e la voglia smisurata di ri-sentirsi coinvolto al 100% in quella che ha sempre definito casa, dove è tornato dopo “31 anni di prestito al Milan”. Oltre 3 milioni di “grazie”, rivolti a Berlusconi, e un fiume di racconti di un’ora (con qualche lapsus rossonero) per rendere noti a tutti aneddoti di quel libro rimasto semi-chiuso, solo per qualche anno, prima di essere totalmente riaperto.
L’infanzia vissuta nel segno della rivalità contro Lecco, Varese e Como, le prime lire guadagnate e spese nelle gare casalinghe del Monza: questione di DNA, connessa in primis alla parentela che legava la madre ad un ex presidente biancorosso degli anni ’30, che ha portato Galliani a “prendere botte” e, successivamente, “menare arbitri” per una vita da “tifoso di professione”, al di là di ogni carica ricoperta. Il tutto ammesso con il sorriso sulle labbra, sognando una Serie A mai centrata e la sfida contro il Milan, indissolubilmente legato a chi ha reso la sua vita “più divertente”: parte di un tandem tornato oggi virtualmente a comporsi e, con il passare delle settimane, destinato a ricomparire insieme sulle tribune del “Brianteo”.
Ed è lì che spunta il volto di Silvio Berlusconi: acquistare il Monza come segnale di una passione per il calcio mai persa, ufficializzando l’operazione a meno di 24 ore dal suo 82° compleanno, ripensando a quelle luci dello stadio viste da casa. Immagine di un amore per il pallone vivo e tornato di primario interesse, oltre ad ogni impegno politico, anche in un mercoledì sera qualsiasi, di fronte ad un derby lombardo contro il Renate che ne ha ulteriormente scalfito la voglia di tornare. Anche dalla Sardegna, dove si trovava in vacanza, anche in Serie C: questione di romanticismo, di fare “qualcosa per la città”, Galliani dixit. Portando avanti una missione dall’obiettivo mai raggiunto e sognando la Serie A: ripartendo, 32 anni fa come oggi, ancora inseparabilmente a braccetto.