Dottoressa... nel pallone: Mariangela, il Brindisi e un tabù sfatato
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Data: 06/12/2019 -

Dottoressa... nel pallone: Mariangela, il Brindisi e un tabù sfatato

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"Che la professionalità vinca su ogni tabù! Spero che il mio esempio apra finalmente una nuova strada nel mondo del calcio". E' testarda e determinata la dottoressa Mariangela Monfregola. A 59 anni ha realizzato il suo sogno. Da due stagioni è il medico sociale ufficiale del Brindisi Calcio, società tornata in Serie D dopo quattro anni trascorsi nelle categorie regionali. Anche grazie a lei. Ebbene si, una donna nello spogliatoio di una squadra maschile: 'Mi hanno detto che sono l'unica in Italia, non so se sia vero'.

Ci aveva già provato la Spal nel 2017 a scardinare l'egemonia maschile, ingaggiando la dottoressa Raffaella Giagnorio. Da allora, però, pochi club hanno seguito l'esempio:  'Inizialmente non è stato facile' racconta Mariangela a gianlucadimarzio.com. "I primi mesi non entravo neppure negli spogliatoi. Appena mi avvicinavo sentivo gridare: 'attenzione, c'è la dottoressa. Poi, un giorno, si fece male l'allenatore e fu praticamente costretto a farsi curare da me. Lo misi in piedi in due giorni e si convinse ad affidarmi la cura totale dei calciatori'.

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E' accaduto che una donna facesse carriera nel mondo arbitrale - Stephanie Frappart ne è l'esempio -, ma mai, a livello medico, in un club maschile. Oggi si parla tanto di calcio femminile, di donne, come Emanuela Schioppo, che si battono per i loro diritti nello sport, ma il problema è anche favorire l'inserimento delle professionalità del gentil sesso in un mondo storicamente maschile.

"E' chiaro che non sono mancati momenti di imbarazzo. Nel calcio ci sono anche gesti, regole e atteggiamenti particolari. Una volta dissi ad un giocatore di stare attento a non farsi male, potete immaginare il gesto scaramantico che fece...'", ci racconta sorridendo Mariangela: "Ecco, da allora è cambiato molto. Oggi quando entro nello spogliatoio nessuno ci fa più caso. Vivo con i calciatori, parto in ritiro con loro. Anzi, forse essere un medico donna ha anche dei vantaggi. Si confidano, mi raccontano le loro storie. Spesso anche molto toccanti".

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Ma la passione per il calcio parte da lontano: "Mio padre mi portava a vedere tutte le partite in zona. Anche di prima e seconda categoria. Tifavo Inter e collezionavo le figurine Panini'. Ed i calciatori come la pensano? Il capitano Dino Marino, scuola Inter, rivela: "Non mi era mai capitato di avere una donna nello spogliatoio. All'inizio c'era perplessità, ma adesso dico che è un'esperienza che ci ha arricchito perchè abbiamo sfatato un pregiudizio  che nel calcio andrebbe abbattuto definitivamente. La sua professionalità e i suoi modi l'hanno resa parte integrante del gruppo". Una dottoressa… nel pallone. In un calcio che, finalmente, si tinge anche di rosa. 

A cura di Fabrizio Caianiello



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