Il caso poi rientrò, fino all’altro ieri, quando – prima del fischio d’inizio di Costa Rica-Serbia – ci è ricascato ed è stato l’unico a non cantare l’inno.
Questo comportamento recidivo non è passato inosservato.
Il giocatore si sente sotto pressione: tifosi e stampa non perdonano. E la prestazione sottotono non ha certo aiutato: 8 calci d’angolo su 8 sbagliati, i numeri parlano chiaro.
Adesso in Serbia sta per scoppiare un caso Ljajic. Un’altra volta.