In Serbia sta per scoppiare un caso Ljajic.
L'attaccante, infatti, è al centro di una polemica nata in seguito all'esordio della sua nazionale al Mondiale ed il motivo non è nuovo alle cronache sportive locali.
Ljajic (ancora una volta) non ha cantato l'inno nazionale. Era già successo nel 2012, quando in occasione di una gara contro la Spagna si rifiutò per la prima volta di intonare l'inno.
Già allora questo comportamento,che portò alla sua esclusione dalla nazionale serba, non andò giù ai tifosi e Ljajic si giustificò così: "Io amo la Serbia, ho sempre voluto giocare per questa nazionale sin da quando ero bambino. Rispetto tutti, ma prima ancora devo rispettare me stesso".
Il caso poi rientrò, fino all'altro ieri, quando - prima del fischio d'inizio di Costa Rica-Serbia - ci è ricascato ed è stato l'unico a non cantare l'inno.
Questo comportamento recidivo non è passato inosservato.
Il giocatore si sente sotto pressione: tifosi e stampa non perdonano. E la prestazione sottotono non ha certo aiutato: 8 calci d'angolo su 8 sbagliati, i numeri parlano chiaro.
Adesso in Serbia sta per scoppiare un caso Ljajic. Un'altra volta.