Meno di due anni dopo Monchi torna a casa. Troppo forte la nostalgia per rimanere così tanto tempo lontano dalla squadra in cui è cresciuto e vinto. Diciassette anni di Siviglia, cinque Europa League, due Coppe del Re, una Supercoppa spagnola, una Supercoppa europea e ora un futuro ancora da scrivere. Il direttore sportivo spagnolo è tornato a casa si (ri) presenta in conferenza stampa: "Non sono qui per salvare nessuno, il Siviglia ha una squadra forte. Sono qui perché in questi ultimi giorni mi hanno trasmesso un'idea di futuro che coincide con la mia, con quello che ho in mente. Non sono qui perché la squadra ha un problema, ma per aiutarci a crescere".
Monchi ha poi parlato della sua avventura alla Roma, a cui ha detto addio dopo quasi due anni: "Sono stato due anni lontano dal Siviglia, in un club importante come la Roma, che resterà sempre nel mio cuore e nel quale sono cresciuto. Sono andato via dal Siviglia perché avevo bisogno di trovare motivazioni esterne per crescere professionalmente. Sono andato via proprio per questo: per crescere conoscendo nuove realtà. Un progetto che ho trovato nella Roma, realtà difficile che potesse aiutarmi nella mia crescita professionale. E proprio questa crescita avvenuta nell'ultimo periodo potrò metterla a disposizione del Siviglia. Alla Roma lavoravo 24 ore al giorno, farò lo stesso nel Siviglia".
“Le parole sul Circo Massimo? Assurdo prenderla come dichiarazione, era una battuta con un tifoso. Sono andato via dalla Roma per una ragione semplice: abbiamo capito che l’idea della proprietà era diversa rispetto alla mia. Il presidente pensava che fosse andare meglio a destra, io a sinistra. Continuare così non era giusto. Io posso solo parlare bene di Pallotta e di tutti quelli che hanno avuto un motivo per portarmi a Roma. Mai sentirete una mia parola contro la società e contro la Roma. Abbiamo capito che le strade erano diverse e abbiamo deciso di fermarci”.