Henrikh Mkhitaryan ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano La Stampa, in cui ha trattato diversi temi attinenti alla stagione che si sta concludendo, alla sua carriera passata e alle sue passioni extra campo.
Il centrocampista armeno ha parlato del suo grande impiego in questa stagione: "Abbiamo scherzato su uno striscione esposto durante la festa per le strade di Milano: “Mkhitaryan più dieci”. È un grande piacere giocare sempre. A questa età non è facile".
Inter, le parole di Henrikh Mkhitaryan a La Stampa
Mkhitaryan ha parlato anche di chi sia stata la sua fonte di ispirazione: "Mio padre Hamlet. Giocava in Francia in una squadra di calciatori di origine armena. Mi ha dato la spinta a voler arrivare in alto".
L'armeno è tornato su un tema già trattato nelle scorse settimane: "Ho scelto la mia strada senza pensare ai soldi, sapendo che avevo abbastanza per sostenere la mia famiglia. Non c’erano cinesi o sauditi, ma non andrei mai in quei campionati".
Mkhitaryan ha lodato il suo allenatore, Simone Inzaghi: "Ci stimola tantissimo. Prima di ogni allenamento ci racconta delle partite viste il giorno prima: ha sempre qualche episodio da analizzare. Vive per il calcio: conosce tutti i calciatori dei campionati europei. Ti dice nomi che non hai mai sentito".
Una delle sue passioni fuori dal campo sono gli scacchi. Giocarci, secondo Mkhitaryan, "insegna a pensare in anticipo, come bisogna fare in campo. Mi applico seriamente da quando ho 20anni e sono migliorato come calciatore".
Infine, spazio a qualche considerazione sulla Champions: "Vorrei giocare un’altra finale e vincerla. Col Manchester City non meritavamo di perdere. Certe partite nella vita capitano una o due volte".