"Vincere un trofeo o arrivare in fondo a una competizione automaticamente avvicina anche gli altri successi". Esordisce così Diego Milito, che sulle pagine della Gazzetta dello Sport parla dell'Inter e del derby di Coppa Italia in programma martedì sera alle 21.
"El Principe", che con i nerazzurri ha vinto sei trofei (tra cui il Triplete del 2010), parla del periodo che sta vivendo la squadra allenata da Simone Inzaghi: "Non ho mai creduto alla storia della stanchezza e delle competizioni da privilegiare. Quando vinci hai una carica in più, ed è logico che se vinci e vai in finale hai più autostima per il finale di campionato".
Milito: "Mou tranquillizzava la squadra nell'anno del Triplete"
Milito poi ripercorre gli ultimi mesi della stagione 2010, quando l'Inter era in corsa per il vincere il Triplete e Mourinho doveva gestire tutto il gruppo: "Un leader deve trasmettere serenità, non è questo il momento di caricare la squadra che sente già sulle spalle le responsabilità. Anche perché gli obiettivi sono chiari a tutti, devi scaricare la testa e in quei momenti Mourinho era l'esatto contrario rispetto a quello che appariva all'esterno".
Secondo l'argentino in questo momento l'Inter può avere un vantaggio rispetto al Milan: "Hanno vinto lo scorso anno, conoscono il cammino e sanno come approcciarsi alle gare decisive. E anche come rosa credo che i nerazzurri abbiano qualcosa in più".
In chiusura Milito parla di Lautaro e Ibrahimovic: "Il primo deve restare sereno, è un periodo troppo importante sia per lui che per la sua squadra. Continuo a ritenerlo un calciatore straordinario. Per quanto riguarda il ritiro di Ibra è una cosa personale, ognuno deve trovare la risposta dentro sé stesso".
Inter-Milan, la semifinale di ritorno questa sera alle 21
Si ripartirà dallo 0-0 dell'andata nella semifinale di ritorno in programma questa sera alle 21 tra Inter e Milan. A San Siro si deciderà la prima finalista della Coppa Italia 2021/22, che affronterà la vincente del match tra Juventus e Fiorentina (in programma domani alle 21).
L'intervista completa sulle pagine della Gazzetta dello Sport