Mile Jedinak, l'australiano che dal dischetto non sbaglia mai
Close menu
Chiudi
Logo gdm
Logo gdm
logo
Ciao! Disabilita l'adblock per poter navigare correttamente e seguire tutte le novità di Gianluca Di Marzio
logo
Chiudi

Data: 21/06/2018 -

Mile Jedinak, l'australiano che dal dischetto non sbaglia mai

profile picture
profile picture
Seconda rete consecutiva per Mile Jedinak, capitano e uomo sempre più decisivo per l'Australia. Anche con la Danimarca segna dal dischetto, dove è una sentenza. Sedici rigori segnati sui sedici calciati: non sbaglia mai
Seconda rete consecutiva per Mile Jedinak, capitano e uomo sempre più decisivo per l'Australia. Anche con la Danimarca segna dal dischetto, dove è una sentenza. Sedici rigori segnati sui sedici calciati: non sbaglia mai

Australiano, ma freddo come la notte in Lapponia. Immaginarlo su una slitta, tra l’altro, non è nemmeno difficile. Sarà per quella barba folta, che lo fa assomigliare a Babbo Natale. Sarà per quell’aria da bravo ragazzo o per tutti i regali che Mile Jedinak sta facendo al suo popolo. Sidney-Russia, più di 14 000 chilometri. Diciassette ore di aereo, forse anche qualcosa in più. E’ stato lui a costringere i suoi compagni a questo viaggio della speranza, il più bello che ogni calciatore possa affrontare. Lo ha fatto segnando una tripletta decisiva all'Honduras lo scorso novembre, mentre l’Italia piangeva a San Siro. Di mestiere fa il mediano, ma gli ultimi cinque gol dell’Australia in partite ufficiali portano tutti il suo nome. Così come le ultime tre reti dei Socceroos ai Mondiali. Con l’Olanda nel 2014 la prima, poi quella del momentaneo pareggio con la Francia e, infine, quella di oggi.


Già, Jedinak dagli undici metri non sbaglia mai. Ne sa qualcosa Cillessen, battuto a Porto Alegre quattro anni fa. Lo possono confermare Lloris e Schmeichel, trafitti nello stesso identico modo nel giro di pochi giorni. Rincorsa breve, senza troppi versi, e piattone forte a spiazzare il portiere. Tre rigori calciati ai Mondiali senza aver mai sbagliato, un’impresa che riesce a pochi, solo ai grandi come Eusebio, Batistuta e Hierro. Cinque su cinque tra le qualificazioni e le prime due partite del girone. Sedici rigori segnati sui sedici calciati nel suo curriculum. Più freddo di tutti e tutto, anche delle urla e di ogni stratagemma utilizzato da Schmeichel. Non prendeva gol da cinque partite il danese, già colpito da Jedinak nel 2014 in un Leicester-Crystal Palace. Gli urla C’mon in faccia, agita le lunghe braccia come un pazzo. Lui guarda in basso e alza lo sguardo solo per esultare. Stessa identica cosa nello spareggio decisivo con l’Honduras di qualche mese fa: lì gli avversari gli calciano via il pallone un paio di volte, gli rovinano il dischetto. Insomma, ne provano tutti. Ma lui non fa una piega e ne segna due. "Nella vita ci sono tre cose sicure - scrive qualcuno - la morte, le tasse e...i rigori di Jedinak". Beh, come dargli torto.


In Inghilterra Mile è diventato un idolo. Ci è arrivato dopo aver girato diversi posti in carriera, dalla sua Australia alla Turchia passando per la Croazia. Ha corso tanto in giro per il mondo, proprio come una macchina. A North Ryde, un sobborgo di Sidney, c’è una pompa di benzina con il suo nome e la sua faccia. Da lì guarda gli autisti dall’alto verso il basso, come se volesse tenere tutti sotto controllo proprio come fa in campo. Ora gioca nell’Aston Villa, dove ha sfiorato la Premier arrendendosi solo nella finale playoff con il Fulham. Gioie e dolori, dunque, questa stagione. Il sorriso ritrovato con l’Australia, di cui è anche il Capitano. E punto di riferimento, soprattutto dopo l'inaspettato addio del ct Postecoglou, dimessosi a Mondiale ottenuto. Merito di un carisma da leader, dimostrato anche nel discorso finale con cui ha voluto sollevare il morale dei suoi compagni dopo la sconfitta all’esordio con la Francia. Merito delle 77 presenze collezionate dal 2008 ad oggi, condite da 19 gol. Ai Mondiali è a quota 3, secondo nella classifica all time dietro soltanto alle cinque reti di Tim Cahill. Il rigore di oggi a dare un barlume di speranza ai suoi compagni, che guarderanno con molta attenzione Francia-Perù e che rimangono attaccati a fatica a questo Mondiale. Un solo modo per continuare a battere i record, segnare ancora. Che sia di testa o dal dischetto, poco cambia. All’Australia serve un altro regale dal suo Babbo Natale preferito.



Newsletter

Collegati alla nostra newsletter per ricevere sempre tutte le ultime novità!