"Sono focalizzato sul Lille, ma è sempre stata una mia ambizione giocare un giorno in un grande campionato come la Serie A e in particolare in un grande club come il Milan, che in fondo fa un po’ parte della storia della mia famiglia".
Timothy Weah, attaccante del Lille cresciuto nel settore giovanile del Psg, non nasconde il sogno di ripercorrere i passi di papà George con la maglia rossonera.
"Con Maignan parlo spesso di Milan - aggiunge ai microfoni de La Gazzetta dello Sport - Mi dice che si trova benissimo con i tifosi e che la città è fantastica. Ma mi sento anche con Rafael Leao, Fikayo Tomori, tutti miei amici. Il Milan è una bella squadra. Quando ero bambino c’era l’idea che andassi a giocare nelle giovanili rossonere. Le cose sono andate diversamente, però magari al Milan arriverò lo stesso".
Il profilo
Weah vuole ritagliarsi un posto importante nel calcio. "Il mio obiettivo è diventare uno dei più grandi attaccanti al mondo, come Lukaku, Cavani: voglio segnare tanto, fare assist, sfruttando la mia velocità. Ultimamente ho segnato meno, ma lavoro per migliorarmi", racconta.
"Imparo ogni giorno, tappa per tappa. Posso giocare su tutto il fronte d’attacco, anche se ho una preferenza per un ruolo da punta, da trequartista, da esterno a sinistra, più che a destra, dove invece gioco più spesso in questo ultimo periodo - conclude - Ma il calcio moderno richiede polivalenza".
L'intervista integrale disponibile su La Gazzetta dello Sport