“Dobbiamo giocare come se fosse la partita più importante e avere un unico obiettivo: vincere”, ha esordito così nella sua conferenza stampa Sandro Tonali, che domani col suo Milan affronterà la decisiva gara con l’Atlético Madrid. “È diventato obbligatorio vincere, noi dobbiamo andare come se fosse l’ultima partita. C’è un’unica partita, bisogna giocarla con tutta l’esperienza che ci ha dato la Champions. Giocando tutta la partita dimostrando di saperci stare”.
Una partita speciale? No, di più: “È una partita fondamentale. È una partita che sai che puoi tornare ancora con la speranza di giocartela a dicembre. Sappiamo tutti quanti, mister compreso, che questa può essere la partita che a livello emozionale ti dà delle cariche. Sai che può fare la differenza, te la puoi giocare come visto all’andata. Tutte le altre partite abbiamo visto che possiamo giocarcela con tutte, a parte con il Porto all’andata, possiamo andare lì e portare a casa l’obiettivo, vincere. Andiamo lì solo per fare una cosa”.
All’andata, il Milan perse per due gol subiti negli ultimissimi minuti, anche per colpa di un rosso che non ha messo d’accordo tutti. “La partita dell’andata è stata un po’ condizionata dall’espulsione. Per la prima parte del gioco siamo stati superiori, dobbiamo ripartire da lì. Poi è diventata un’altra partita che ci ha obbligato a fare quel tipo di gioco. E’ andata così".
La crescita
“Sono cresciuto, è quello che mi è mancato l’anno scorso. Se avessi reso così l’anno scorso sarebbe stato normale. L’anno scorso, invece, è stata bassa la mia rendita, quest’anno quindi salta all’occhio. Senza farmi prendere da questi complimenti, devo continuare su questa strada che credo sia la cosa più importante. Io bandiera del Milan? Ripercorrere la carriera dei grandi milanisti è una cosa stupenda però ce n’è ancora di tempo e partite da giocare. Andiamo piano piano, però è una cosa stupenda da pensare”.