Inteventuto a il Festival dello Sport di Trento nel corso dell'evento "Gli stati generali del calcio", il presidente del Milan, Paolo Scaroni è tornato a parlare della questione stadi, in particolare per quanto riguarda quello di Milano (tema trattato anche da Beppe Marotta). Di seguito le sue parole.
Milan, Scaroni: "Mi davano del pazzo quando proponevo di abbattere San Siro"
Scaroni ha iniziato parlando dei suoi anni da presidente del Milan: "Quando sono entrato fatturavamo 180 milioni. Io sono il presidente del Milan da circa 6 anni. Il successo economico è anche frutto del successo sportivo. Nel 16/17 si viveva nel mondo in cui i proprietari tiravano fuori del denaro ogni anno per finanziare le squadre. La sostenibilità economica è un elemento chiave dell'azienda".
Poi sulla questione stadio: "Io proponevo di abbattere San Siro e costruire un nuovo stadio a fianco. Mi davano del pazzo perché volevo abbattere la Scala del Calcio, ma è un vecchio manufatto. Hanno buttato giù anche Wembley che è più iconico di San Siro. Se guardiamo ad esempio gli stadi in Germania... noi sugli stadi siamo indietro di 30/40 anni. L'idea è quella di costruire un nuovo stadio nella zona di San Siro. Dotare la città di un nuovo impianto. Abbiamo già investito 40 milioni. C'è anche l'idea di costruire un nuovo stadio a San Donato Milanese".
Infine, Scaroni ha parlato anche della riforma normativa richiesta a gran voce anche da Lotito: "Condivido tutto quello che ha detto Lotito. L'unica cosa che è stata fatta per il calcio negli ultimi anni è toglierci i benefici per gli impatriati. Quindi una cosa negativa. Eravamo i leader del calcio, ora siamo in terza posizione, bene che vada però. Le partite ti danno ansia e perdi la gioia di fare il presidente" (ride, ndr).