Una vittoria per sperare. Con questo stato d’animo il Milan di Stefano Pioli si avvicina alla sfida contro il Porto in programma alle 18:45 a San Siro e valida per la 4a giornata del girone B di Champions League.
"Quella di domani è il crocevia finale, ci crediamo”, così l’allenatore rossonero ha caricato l’ambiente nella solita conferenza stampa della vigilia. Un match delicato in una settimana di passione che terminerà domenica alle 20:45 con la partita delle partite contro l’Inter.
La Champions, quindi, con vista sul derby per un Milan in versione “Dr. Jekyll e Mr. Hyde”. Il primato in classifica in Italia, infatti, fa da contraltare all’ultimo posto con 0 punti nel girone B della massima competizione europea. Un inedito per un club che in Europa ha costruito la sua gloriosa storia.
Pioli ritrova tre attori protagonisti
Per questa ragione il Milan non ha alcuna intenzione di lasciare il blasonato palcoscenico continentale, così la serata contro la squadra di Conceicao diventa determinante. In un girone in cui Atletico e Porto condividono la seconda posizione con 4 punti, una vittoria rossonera potrebbe stravolgere ulteriormente l’equilibrio.
Rispetto al match di andata Pioli ritrova tre attori protagonisti come Kessie, Hernandez e Diaz, e una “Scala del calcio” pronta a indossare il suo abito migliore nella prima serata da dentro o fuori della stagione.
Dall’altra parte arriva il Porto di Conceicao consapevole come con una vittoria potrebbe estromettere definitivamente il Milan dalla corsa agli ottavi di finale. Per l’allenatore portoghese, ex calciatore nerazzurro, quello di stasera sarà una sorta di derby, lui che conosce molto bene San Siro: "L'atmosfera non sarà facile. Il Milan ha sette titoli europei e quattro mondiali: quello che ci aspetta sono tante difficoltà".
Il Milan deve confermare se stesso
Le parole di stima dell’allenatore portoghese dimostrano come la storia del club rossonero si declini anche nel presente, nonostante le conquiste europee siano un lontano ricordo per i più romantici-nostalgici.
Il Milan è chiamato a confermare se stesso, la sua storia, cancellando quello 0 punti nel girone B. Ciò sarà possibile soltanto se riuscirà a guarire dalla sindrome del “Dr. Jekyll e Mr. Hyde” mostrata in questi mesi. Un cammino che avrebbe esaltato la fantasia di Robert Louis Stevenson, ma che Stefano Pioli deve invertire e far sì che le due identità contrapposte del suo Milan confluiscano nell’essere vincente e convincente ammirato in serie A.