Milan, Pioli: "Voglio una squadra arrabbiata. Siamo migliori di così"
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Data: 30/10/2019 -

Milan, Pioli: "Voglio una squadra arrabbiata. Siamo migliori di così"

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La conferenza stampa dell'allenatore del Milan, Stefano Pioli, alla vigilia del match della 10^ giornata di Serie A contro la Spal.
La conferenza stampa dell'allenatore del Milan, Stefano Pioli, alla vigilia del match della 10^ giornata di Serie A contro la Spal.

Una vittoria per ripartire e rilanciarsi. E' questo il diktat di Stefano Pioli alla vigilia del match contro la Spal, valido per la 10a giornata di Serie A. La squadra rossonera è reduce dalla sconfitta esterna, per 2-1, contro la Roma e da quando è subentrato Pioli ha raccolto solo 1 punto (contro il Lecce, in casa) senza riuscire ancora a vincere. La gara con la Spal non sarà facile e l'esito è tutt'altro che scontato anche considerando il momento difficile del Milan. Pioli vuole una squadra che non si risparmi e che lotti fino alla fine per il bene del Milan prima ancora che individuale. Queste le sue parole in conferenza stampa:

"Bisogna essere realisti e ammettere che questo per noi non è un buon momento. Abbiamo l'occasione di migliorare e fare bene per rilanciarci in campionato. Io amico dei giocatori? Quello non lo so, sicuramente voglio satre vicino a loro per diventare una squadra e non essere solo un buon gruppo. Mancano 29 partite e ci sono 87 punti a disposizione. C'è tutto il tempo per migliorare la classsifica, dobbiamo essere arrabbiati e motivati. Domani voglio una squadra che non si risparmia e che corra per 95' senza lesinare energie per prendersi la vittoria.

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Io sono sempre preoccupato di tutto. Devo allenare e motivare i giocatori a mettere in campo prestazioni importanti. Dobbiamo pensare a mettere in campo una squadra battagliera. Non credo che al momento possiamo essere la miglior squadra del campionato dal punto di visto tattico o tecnico, ma possiamo e dobbiamo essere la migliore dal punto di vista dello spirito. Mancano i leader? Io non vedo una squadra impaurita, io anche domenica con la Roma non ho visto una squadra impaurita ma che ha sbagliato, e tanto, ma non una squadra che ha avuto grosse differenza con gli avversari. Se qualcuno ha paure o timori li deve mettere da parte.

Suso? Non ho subbi che sia un grande giocatore con grandi qualità. Credo che sia sbagliato ricondurre ad un solo giocatore tutte le colpe. Io per primo devo lavorare per migliorare il Milan, non solo i singoli, ma tutti. Dobbiamo diventare responsabili perché difendiamo i colori di una squadra prestigiosa e gloriosa con tanti tifosi. Siamo noi che dobbiamo fare qualcosa in più per i nostri tifosi, mettendo in campo qualcosa di più, perchè i tifosi erano tanti in casa e anche in trasferta a Roma e ci hanno sostenuto.

Noi dobbiamo pensare ad ottenere risultati, io credo che questa squadra con un filotto di risultati positivi, nonostante la giovane età, avrebbe la possibilità di riprendersi anche a livello mentale perché in questa squadra la qualità morale c'è ed è tanta. Per giocare bene dobbiamo avere dei vantaggi sugli avversari e se riusciremo a farlo allora costruiremo anche la nostra mentalità. Boban e Maldini? Presenza continua e assidua, mai avuta una presenza così continua che dà sostegno e supporto a me e ai miei giocatori.

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A parte Caldara e Rodriguez ho tutti a disposizione e ho varie possibilità di scelta. Bennacer può esssere una di quelle anche in considerazione della gara di domenica. Paquetà? A Lucas non manca la voglia di fare le cose, si applica molto ma è anche vero che deve incidere di più nel match. Ma siamo tutti chiamati a dare qualcosa in più: come detto per Suso ora per lui e poi per tutti gli altri. Noi dobbiamo partire da un presupposto: siamo migliori di questi qua.

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Piatek? E' il centravanti di questo Milan con determinate caratteristiche così come Leao è il nostro centravanti con determinate caratteristiche. Piatek sta bene è un giocatore importante, ma non credo sia importante il singolo che gioca domani, ma il MIlan che gioca domani come scenderà in campo, come si comporterà. Non mi piace parlare degli altri ma non è che la Juventus ha vinto 6-1 con il Lecce o qualcunaltro ha stravinto. Si vince di misura, quindi non è che siamo tanto diversi noi, ma sono gli episodi a fare la differenza e noi dobbiamo lavorare affinchè ciò accada".

 

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