Un girone dopo quel Bologna-Milan che aveva consegnato a Pioli il traguardo delle 100 partite alla guida dei rossoneri in tutte le competizioni, l'allenatore è pronto a toccare un'altra importante quota 100: le panchine con il Milan in Serie A.
Sembra passata una vita da quel 9 ottobre 2019 quando Stefano Pioli era stato nominato, un po' a sorpresa, allenatore del Milan dopo l'esonero di Giampaolo e il mancato accordo con Spalletti. Quella di Pioli a Milano sembrava essere solo una breve tappa prima dell'arrivo di Ralf Rangnick che avrebbe dovuto riportare in alto il nome del Diavolo dopo anni di mediocrità. Pioli si è invece preso tutto costruendo un rapporto solido e di piena fiducia con i giocatori e proponendo uno dei migliori sistemi di gioco visti in Italia negli ultimi anni.
Gioco e gestione: i segreti del Milan di Pioli
Questo Milan è arrivato a giocarsi uno scudetto grazie soprattutto al lavoro mentale che Pioli ha fatto sui suoi giocatori. Prima del suo arrivo, in molti non venivano considerati degni di vestire la pesante maglia del Milan. Con Pioli, invece, giocatori come Kessiè, Leao, Calabria e Rebic si sono ritrovati diventando parte fondamentale del nuovo progetto rossonero. Con ogni calciatore è riuscito a creare il canale comunicativo più adatto per farlo sentire sicuro e rendere al meglio. Oltre a questo, è stato anche in grado di abbinare un calcio offensivo e sempre propositivo con una grande organizzazione tattica. Il suo Milan è sempre stato in continua evoluzione e, in questa stagione, ha dimostrato di potersela giocare anche contro avversari di caratura europea come Liverpool e Atletico Madrid.
Obiettivo scudetto
A otto giornate dalla fine del campionato e con un vantaggio di tre punti sulle inseguitrici, Pioli inizia ad intravedere il traguardo di un percorso che è stato lungo e spesso sottovalutato da chi pensava che l'exploit del suo Milan fosse destinato a spegnersi nel corso del tempo. Oggi i risultati, come il premio di allenatore del mese appena ricevuto, sono invece più che mai sotto gli occhi di tutti. Risultati che gli hanno permesso di diventare il tredicesimo allenatore con più panchine in Seria A nella storia del Milan. Di questi, solo in tre (Baloncieri, Banas e Bigogno) non sono riusciti a conquistare almeno uno scudetto. Tutti gli altri, da Sacchi a Capello e da Ancelotti a Allegri, hanno invece cucito il tricolore sulla maglia rossonera. Un club ristretto di cui Pioli spera di poter entrare presto a fare parte.
A cura di Giuseppe Lo Porto