La Lazio esce da San Siro a mani vuote.
Il Milan si è imposto sui biancocelesti per 2-0. Una prestazione sottotono della Lazio di Maurizio Sarri, che a fine partita ha rimediato anche un'espulsione. Non può dunque essere soddisfatto l'allenatore: "Ci siamo messi ad aspettare gli avversari nella nostra metacampo, non l'avevamo preparata così.
"Questo per me è fonte di delusione, ma bisogna essere anche lucidi e capire che gli sto chiedendo compiti a cui non erano abituati. Ci vuole tempo".
"Dovevamo alzare il baricentro, siamo stati troppo attendisti"
"Il problema di essere attendista è che poi la palla ti filtra per forza al centro" ha spiegato l'allenatore. "Alzando il baricentro e pressando più alti i palloni tra le linee sarebbero stati meno. Poi se individualmente il difensore si sente di poter arrivare sulla ricezione lo deve fare, altrimenti no, ma il problema è a monte".
"È chiaro che cambiando il modo di giocare bisogna anche cambiare il modo di pensare in partita e questo ti porta a essere spesso in ritardo. La squadra deve aver coraggio e difendere nella metacampo avversaria - spiega Sarri - pazienza se ci costa qualcosa: è più pesante perdere le partite non giocando il nostro calcio".
"Quando vieni dalla sosta c'è sempre l'incognita, passare da club a nazionale è sempre strano. Oltre alle problematiche fisiche ci sono anche quelle mentali, sono partite in cui l'incognita è forte".
"Immobile? Noto che per qualcuno contano i numeri per altri no - ha concluso l'allenatore a proposito delle critiche al bomber - la Francia ha vinto un mondiale in cui Giroud ha fatto 0 gol ma è stato utile in mille maniere. Ciro è inattaccabile, ma vedo che i numeri contano solo per alcuni mentre non contano per altri".