Zlatan Ibrahimovic, in un'intervista rilasciata a ESPN, è tornato a parlare del suo futuro. A 40 anni e con il contratto con il Milan in scadenza a giugno, lo svedese ci pensa, com'è inevitabile che sia: "Come ho scritto nel libro, sono un po' nel panico. Perché una volta che ho finito, cosa faccio? Quale sarà il mio futuro? Lo so che ci sono tante possibilità, però l'adrenalina che riesco ad avere in campo non riuscirò a riaverla da nessun'altra parte. Consapevole di questo, sto cercando di posticipare questo momento".
Ibra poi ha proseguito: "Voglio stare bene e sentirmi in forma quando sono in campo. Non ha senso giocare le partite quando soffri tanto fisicamente. Vale più la pena essere realistici e dirsi: 'Ok, basta così. Hai fatto quel che hai fatto e ora è il momento di iniziare un nuovo capitolo'. Nella mia testa non c'è ancora questo pensiero, però sono un po' preoccupato di smettere di giocare".
La metafora con l'arancia
E per parlare del suo momento, l'attaccante del Milan ha usato una metafora: "C'è stato un momento in cui mi dicevo che avrei smesso quando sarei stato al top. Poi ho avuto un brutto infortunio e lì ho capito un po' come ci si sente a non giocare... ora sono convinto di voler smettere senza avere il rimpianto di aver potuto continuare ancora. Voglio spremere l'arancia fino all'ultimo. Quando sarà completamente spremuta capirò che non avrò più nulla da dare. Ora però quando entro in campo mi sento ancora di poter dare il mio contributo".
Ibra: il consiglio per i suoi amici
Infine, Ibra ha dato un consiglio ai suoi amici e compagni di squadra: "A quelli che mi vogliono bene chiedo il favore di dirmi di fermarmi, se si dovessero accorgere che non sono più quello di prima e che non sono più il migliore. Il problema è che fino a ora non è arrivato nessuno, tra chi ha paura di dirmelo e chi pensa ancora che sia il migliore...".