L’obiettivo è stato già raggiunto: il Milan ha conquistato aritmeticamente la qualificazione in Champions League e domani, nell’ultima gara di campionato, ospita a San Siro l’Hellas Verona. Il club arriva all’appuntamento con una bella notizia: il rinnovo di Rafa Leao, di cui ha parlato Stefano Pioli in conferenza stampa: “Bisogna fare i complimenti ai dirigenti del club, il rinnovo di Leao era una cosa molto sentita all’interno del gruppo. Sono stato sempre fiducioso perché conoscevo le volontà delle parti in causa”.
"Siamo partiti per vincere qualcosa"
L’allenatore rossonero ha poi svelato un simpatico retroscena legato al rinnovo del portoghese: “Oggi scherzando gli ho detto che è stato nel mio ufficio 178 volte in questi anni. Il nostro è un bel rapporto, come quello che ho con tutta la squadra. Una squadra forte che è riuscita a risollevare una stagione che rischiava di diventare difficile”.
Pioli traccia poi un bilancio della stagione rossonera: “Dobbiamo provare a vincere e giocare bene. La valutazione della stagione: siamo partiti per provare a vincere qualcosa. Abbiamo fatto un campionato sufficiente, non dico che dovevamo vincere, ma potevamo puntare al secondo posto. Nel complesso una buona stagione, in Champions abbiamo fatto bene”.
Sul futuro di Ibrahimovic: “Mi dispiace che Zlatan non sia a disposizione per domani, ma non è in condizione. Io e Zlatan abbiamo parlato, ma sono cose che rimangono tra noi. Poi il suo futuro lo decide lui e il club. Deciderà con grande responsabilità come è sempre stato. Diaz? A breve incontrerò i dirigenti per parlare di mercato. Anche sul suo caso, si faranno le valutazioni che riteniamo adatte per costruire un Milan sempre più forte. Diaz è un giocatore forte, è cresciuto tantissimo”.
Conclude Pioli: “La stagione? Dobbiamo fare la media tra l’8 della Champions e il 6 del campionato. Qualche situazione in campo l’abbiamo mancata. Cosa intendo per giocatori da Milan? Giocatori forti e intelligenti, non mi interessano molto le altre caratteristiche. Devono essere giocatori abituati a giocare a certi livelli”.
