“Sono molto contento di essere tornato a Milano, in questo grande club, con una grande tifoseria che mi ha accolto con affetto”. Sono queste le parole con cui Brahim Diaz, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, parla del suo ritorno al Milan.
Tanti i temi affrontati dal trequartista spagnolo, il più curioso dei quali è la scelta coraggiosa di prendersi la 10, la maglia più pesante. “C’era l’occasione e l’ho colta – dice Brahim Diaz –. Nella storia del Milan grandissimi giocatori hanno indossato il 10. È un numero che porta leadership, ma non ho paura delle pressioni, portano energia".
Personalità da vendere
Perché Brahim non vuole nascondersi, è molto chiaro. Vuole fare bene nel Milan e lo vuole fare da protagonista. Proprio partendo dal numero di maglia, l'attaccante rossonero ha spiegato anche come intende relazionarsi con il resto del gruppo: "Ho personalità. Mi assumo la responsabilità e spero di essere all’altezza di questa maglia e di esprimermi al meglio”.
Milan, Pioli e il ruolo nella squadra
Il successo di questo Milan è senza dubbio il giusto mix tra la freschezza dei giovani e l’esperienza di alcuni veterani, sapientemente guidati dal loro allenatore. “Siamo una squadra giovane – afferma lo spagnolo –, forse la più giovane della Serie A, ma abbiamo anche giocatori di esperienza. Ibrahimovic dà consigli a tutti e ogni volta che gioca fa la differenza. Giroud è un ottimo giocatore, di grande qualità e in area fa goal. Ma Pioli è stato l’elemento fondamentale che ci ha fatto maturare e migliorare in ogni aspetto”.
Brahim Diaz e l'obiettivo scudetto
La prima stagione al Milan si è chiusa in crescendo per Brahim Diaz, con prestazioni personali ottime e la conquista della qualificazione in Champions League per i rossoneri. E l’obiettivo per l’annata 2021/2022 è fare ancora meglio: “La scorsa stagione è stata buona per noi, l’andata molto buona. Quest’anno dobbiamo ripeterci, lottare per lo scudetto e in tutte le altre competizioni. Mi aspetto il massimo impegno da parte della squadra. Non sarà facile perché ci sono grandi avversari, ma noi siamo una squadra forte”.
