Sinisa Mihajlovic, intervistato da Tuttosport, ha raccontato il suo recente incontro con Papa Francesco, nell'ambito di uno progetto per un programma televisivo: "È stata un'esperienza indimenticabile - ha esordito l'allenatore del Bologna - Papa Francesco è un uomo saggio, simpatico e anche con la battuta pronta. Sono andato con mia moglie e mia suocera e quando le ho presentate mi ha detto: 'Ti dovrebbero fare santo visto che sti sei portato anche la suocera'. Il Papa è un tuttocampista, può ricoprire ogni ruolo. L’importante è che stia in campo. Farebbe la differenza".
Nell'incontro con il Papa, Mihajlovic ha affrontato diversi temi, tra cui quello della paura: "Quando c'è la guerra e cadono le bombe, poco prima c'è un fischio. Nei sotterrani a seconda di quanto lo senti lontano capisci se la bomba sta per caderti in testa o no. Quel fischio è la paura più grande".
"Da piccolo, oltre al sogno di diventare un calciatore avevo un'altra cosa: molta fame. L'unico modo per uscire da quella condizione di povertà e sconfiggere la fame era riuscire davvero a imporsi. Così mi sono sacrificato tanto, perchè Dio mi ha dato il talento ma io ho lavorato moltissimo per diventare un calciatore".
"Ho iniziato a pregare quando sono andato a Medjugorje per la prima volta una quindicina di anni fa. È stato il momento più bello della mia vita, ero beato! Quel giorno ho pianto tre o quattro volte senza sapere il perchè e da lì ho iniziato a pregare. Ma non bisogna dire 'voglio, voglio'
POTETE TROVARE L'INTERVISTA COMPLETA A SINISA MIHAJLOVIC NELL'EDIZIONE ODIERNA DI TUTTOSPORT