La prima giornata di campionato ha un vincitore indiscusso ancora prima che si concluda. Si tratta di Sinisa Mihajlovic, che ha deciso di scendere in campo insieme ai suoi ragazzi. O meglio, di sedersi sulla sua panchina, quella del Bologna. Al Bentegodi, per l'esordio contro il Verona, c'è anche l'allenatore serbo, che sta lottando contro la leucemia ma che non ha paura di mostrarsi. Provato dai 40 giorni di ricovero, ma non battuto.
Come un gol su punizione, a scavalcare la barriera. Questa volta fatta non da esseri umani, ma da qualcosa di più temibile: "Mister Sinisa Mihajlovic ha raggiunto la squadra in albergo e stasera sarà regolarmente in panchina", ha fatto sapere il club a meno di un'ora dal calcio d'inizio. Una notizia bellissima, che non fa tirare un sospiro di sollievo per le condizioni del serbo ma che comunque rallegra tutti.
Sinisa si è tolto anche la mascherina con cui invece era sceso dalla macchina direzione stadio. Vuole essere sè stesso, senza veli. Anche il presidente del Verona Maurizio Setti è andato a salutarlo nello spogliatoio appositamente preparato per l’allenatore del Bologna accanto a quello della squadra felsinea, congratulandosi con lui per il coraggio e il grande attaccamento dimostrato verso la sua squadra.
“Siamo rimasti scioccati, che emozione”. Andrea Poli, capitano del Bologna, è senza parole: "Ce l'aveva promesso - ha raccontato il centrocampista nel pre-partita - Ma siamo rimasti scioccati, non ce lo aspettavamo, anche se ce lo aveva anticipato. Siamo stati colpiti dalla sua presenza, ma siamo contenti che sia qui con noi. Ci siamo emozionati al suo arrivo in hotel. Siamo senza parole”.
In attesa di sapere quale sarà l'esito della partita. Ma quello, delle volte, è l'ultimo aspetto che conta.