Messi, i 5 gol più belli della sua carriera in Champions League
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Data: 17/04/2019 -

Messi, i 5 gol più belli della sua carriera in Champions League

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Con lo United l'ultima (bellissima) perla. Messi e la Champions, 14 anni di prodezze. Come il gol nella finale di Roma contro lo United. Come quella volta che mise a sedere Boateng...
Con lo United l'ultima (bellissima) perla. Messi e la Champions, 14 anni di prodezze. Come il gol nella finale di Roma contro lo United. Come quella volta che mise a sedere Boateng...

E ad un passo da quota 600 gol con la maglia del Barcellona. Tantissimi, una miriade. Con lo United, nel ritorno dei quarti di Champions, l'ennesima perla. Beh, scegliere i gol più belli di Messi in Champions League è impresa non semplice. Dal novembre 2005 ad aprile 2019, dalla prima gioia segnata al Panathinaikos alle reti che hanno portato i catalani in semifinale. Un viaggio lungo 14 anni, che sembra non volere finire mai. Chiedete a Young per conferme. O a De Gea. Loro che ne hanno avuto l'ennesima dimostrazione. 

Bayern Monanco (maggio 2015)

Quella segnata al Bayern è forse la sua perla più bella in Europa. Maggio 2015, semifinale di andata. Davanti ai 100mila del Camp Nou va in scena lo show della Pulce. Inizia a 15' dalla fine, da lì in poi è il delirio. Minuto 80, Leo ha già portato in vantaggio i suoi compagni. Riceva palla da Rakitic, punta Boateng e lo mette a sedere con una finta devastante. Neuer, che in quel momento è forse il portoiere più forte del mondo, prova l'uscita disperata, ma l'argentino lo batte con un pallonetto delizioso. E' il suo 77esimo gol in Champions e verrà giudicato il più bello della competizione, battendo quello segnato da Ronaldo ad Anfield. 

Arsenal (2011)

Da una squadra tedesca ad una inglese. Siamo nel 2011, Messi è più giovane ma è già un fenomeno. Ottavi di finale, nella gara di andata Van Persie ed Arshavin rimontano la rete inziale di Villa e fanno saltare di gioia l'Emirates. Al ritorno, però, è un'altra storia. Protagonista, manco a dirlo, è proprio Messi, che a fine primo tempo apre le danze con il suo settimo gol nel torneo. I Gunners perdono palla in uscita, Iniesta la riconquista e serve la Pulce con un grande filtrante. Il povero Almunia esce ma viene saltato con un pallonetto. Il numero dieci del Barcellona si ritrova la palla lì e l'accomoda in fondo alla rete. Nella ripresa segnerà anche il terzo gol, quello decisivo per la qualificazione. 

Real Madrid (2011)

Ai quarti, nello stesso anno, il Barcellona incontra lo Shakhtar. 5-1 all'andata, 0-1 al ritorno. Tutto semplice, è tempo di semifinali. E il doppio confronto è di quelli che tolgono il respiro, perché dall'altra parte c'è il Real Madrid. L'andata si gioca davanti ai 75mila del Bernabeu, la gara resta bloccata fino agli ultimi 15 minuti, poi l'argentino si scatena. Segna il primo gol da attaccante puro, il secondo da fenomeno: se ne va a tre avversari e con un destro chirurgico batte Casillas. Sergio Ramos è ancora lì che lo cerca. Finale in tasca.

Manchester United 2009 

Quella 2010-2011 è la sua Champions, c'è poco da dire. La chiuderà da capocannoniere con 12 gol, quanto basta per vincere il terzo Pallone d'Oro della sua carriera. L'ultima perla arriva in finale contro lo United, che aveva già castigato nel 2009. E' il primo grande confronto con Cristiano Ronaldo. Lo vince l'argentino, chiudendo i conti nella finalissima di Roma con il colpo di testa del 2-0. Xavi la scodella in mezzo dalla destra, Messi è incredibilmente solo: "Troppo basso, non segnerà mai di testa" Pensa forse qualcuno. Sbagliato, perché il 10 blaugrana salta e, nonostante il pallone sia un po' arretrato, riesce ad impattare nel migliore dei modi battendo Van der Sar. 

Milan (2013)

Passano quattro anni, Messi va avanti a suon di gol, trionfi e Palloni d'Oro. Marzo 2013, il Barcellona è caduto un po' a sopresa a San Siro sotto i colpi di Boateng e Muntari. Il Milan di Allegri, però, si sveglia bruscamente dal sogno al Camp Nou. Finirà 4-0 per gli spagnoli, la batosta inzia con la doppietta della Pulce. Il primo gol strappa solo applausi: sinistro immediato e fulminante imprendibile per Abbiati, palla all'incrocio. 



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