Non l’avrebbe di certo immaginato così il suo compleanno, pochi mesi fa. Quei no detti a Inter e Chelsea in inverno non erano altro che una dichiarazione d’amore per Napoli e il Napoli. Ma il tempo non è stato sempre alleato: da un lato ha consegnato Dries Mertens alla storia del club, rendendolo il miglior marcatore di tutti i tempi; dall’altro col passare dei giorni riduce sempre più il periodo utile per stipulare un rinnovo di contratto, che ancora non arriva. Avrebbe voluto festeggiare con gli amici, circondato dagli affetti, ma il contenimento dell’epidemia impone distanze e prudenza e non ci sono eccezioni.
Mertens nella storia del Napoli, tra i record e il sogno di un'impresa
Le squadre che cercavano il belga nella scorsa sessione di mercato, sono ancora interessate a lui, anche più di prima: i nerazzurri stanno spingendo per convincere l’attaccante, un vero e proprio colpo in scadenza, specialmente se Lautaro Martinez dovesse lasciare Milano. Lo sa anche Frank Lampard, allenatore dei Blues, che ha chiamato Mertens nel tentativo di convincerlo a misurarsi in Premier League. Il giocatore ha estimatori anche nel resto d’Europa. Il Borussia Dortmund, che in tal senso si era già fatto vivo a gennaio, continua a seguire l’evolversi della situazione, e lo stesso fa il Paris Saint-Germain. In Spagna era stato ipotizzato anche un interesse del Milan, che però non ha trovato conferme. L’unica certezza è che non è stato ancora raggiunto un nuovo accordo per proseguire insieme e molte delle offerte che potrebbero essere formalizzate a Mertens saranno superiori a quella del Napoli, oltre a permettergli di rimanere nell’élite dei club europei.
L'incontro Mertens-De Laurentiis avvenuto a marzo
“Olè, olè, olè”: in principio serviva a introdurre il nome di Maradona, Diego. Dopo l’argentino, sono arrivate delusioni in sequenza, fino al fallimento del club. Ma poi con la risalita i napoletani hanno conosciuto nuovi idoli, che soprattutto hanno capito la passione della città e l’hanno fatta propria. Così quel coro è stato dedicato a chi, con quel baricentro basso e i lampi di talento, aveva fatto rivivere vecchie emozioni, come Lavezzi. Poi a chi, da straniero, ha voluto fare di Napoli la propria casa per anni, rinunciando a maggiore ricchezza e prestigio, come Hamsik. Infine, c’è chi è riuscito ad unire entrambe le cose e si è guadagnato addirittura un soprannome ad hoc, da napoletano verace, come “Ciro”. Ma il tempo stringe, e tornare semplicemente Dries è questione di pochi mesi.