Calcio cinese, c'è chi si pente della scelta. E' il caso di Valery Bojinov, attaccante bulgaro ex Lecce, Fiorentina e Juventus, tra le altre. Ha scelto il Meizhou Keija, China League One (serie B cinese), ma vorrebbe tornare indietro: "Dicamocela tutta" - si legge nelle pagine di Tuttosport - "In Cina puoi venire a lavorare solo per un motivo: ti riempiono di soldi. Il resto? Stendiamo un velo pietoso. Pare che abbiano iniziato ieri ad avvicinarsi al gioco, manco fossero Pulcini. Qui in League 1 cinese tu, europeo, devi insegnare come si gioca a calcio ai tuoi compagni, come fare le diagonali e le sovrapposizioni. Non puoi dire che non si impegnino, i cinesi, questo proprio no. Solo che ci vuole tanto tempo e tanta pazienza. A volte però, pensi che sia tutto inutile, dato che ripetono sempre gli stessi errori. Il problema è a monte: in Cina non hanno buoni maestri di fùtbol, non ci sono allenatori validi a plasmare i giovani".
Bojinov continua il suo sfogo: anche extracampo la Cina non lo soddisfa... "Quella passione che ho trovato in qualsiasi altro posto del Mondo dove ho giocato qui non esiste assolutamente. I miei compagni hanno sempre la stessa espressione, sia che quando scherzo con loro, sia quando faccio scherzi, sia quando mi incazzo. E la lingua è un problema eccome: nell’albergo dove vivo io parla inglese solo il direttore dell’hotel. Mi tocca ogni volta ordinare il cibo a lui, gli altri non mi capiscono. Potessi tornare indietro, sono sincero, non riptereri lo stesso errore. Qui non verrei nemmeno sotto tortura".