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Data: 21/11/2022 -

Il passato da commesso e la scelta della Polonia: la storia di Matty Cash

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Lavorava come commesso nel fine settimana, ora giocherà i Mondiali: tutto su Matty Cash
Lavorava come commesso nel fine settimana, ora giocherà i Mondiali: tutto su Matty Cash

Nella testa di Matty Cash c’è sempre stato solo un piano A, anche quando le bocciature iniziavano a essere pesanti. Di arrendersi non ne ha mai voluto sapere: “Lasciare il calcio? Non se ne parla”. Eppure, in un certo periodo della sua vita, tutto sembrava andargli contro. Un mix di sfortuna e poca fiducia che per un attimo gli aveva fatto crollare il mondo addosso. Ma lui non ha mai smesso di crederci e oggi può sorridere. Adesso il classe 1997 indosserà la maglia della Polonia ai Mondiali ed è il terzino destro titolare dell’Aston Villa di Unai Emery. Contro tutto e tutti.

 

Il passato da commesso e gli inizi nel mondo del calcio

 

Se non avesse fatto il calciatore avrebbe lavorato come commesso in qualche negozio di vestiti. E la sua vita, almeno per un periodo, aveva preso questa piega. Tuffo nel passato, torniamo nel 2012. Matty è un sedicenne come gli altri. Studia, gioca a calcio e sogna di diventare un professionista. Un ragazzo come tanti. 

 

Matty gioca nelle giovanili del Wycombe da due anni. La mattina va a scuola, il pomeriggio si vola agli allenamenti. A sedici anni tanti ragazzi pensano solo a divertirsi, lui no. Vuole diventare calciatore a tutti i costi. Poco importa delle opinioni degli altri e dei consigli di mamma e papà.

 

 

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Ma il 2012 è stato probabilmente l’anno più difficile della sua vita. Il Wycombe decide di bocciarlo per la sua struttura fisica: “Non è pronto, deve crescere”. Le strade sono due: mollare tutto e concentrarsi sullo studio oppure continuare a crederci. La risposta già la conoscete. 

 

Ma scegliere non è stato semplice per Matty. Ha dovuto fare i conti con le opinioni dei suoi genitori e anche dei professori. “Lascia stare il calcio, concentrati sullo studio” si è sentito dire per anni a scuola. Lui si è tappato le orecchie e ha fatto finta di nulla. Così nel 2012, una volta lasciato il Wycombe, entra nella FAB Academy, un’accademia che si occupa di formare giovani talenti. Qualcuno ha intravisto le sue qualità, Cash risponde presente, stringendo un patto con sua madre. “Devi trovarti un lavoro nel fine settimana”. Matty, pur di non lasciare il calcio, accetta senza pensarci. 

 

Dal lunedì al venerdì si pensa alla scuola e agli allenamenti, ma sabato e domenica si deve lavorare. Cash viene preso come commesso in un negozio di abbigliamento, per la catena di River Island. Questa è stata la sua vita per due anni, fino al 2014. Poi è arrivata la svolta, quella che Matty aspettava da quando era bambino. La chance della vita, se così la vogliamo chiamare.

 

 

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Un’amichevole tra la FAB Academy e il Nottingham Forest: parte tutto da qui. Cash inizia la partita in panchina, ma subentra nel secondo tempo. Quarantacinque minuti e il gioco è fatto. A fine partita viene preso da parte dagli allenatori del Nottingham e gli viene offerto un periodo di prova. Matty stenta a crederci, il treno è finalmente passato. Lui sale a bordo e parte. Non c’è più tempo per lavorare il fine settimana…

 

Cash fa la trafila nelle giovanili dal 2014 al 2016, poi arriva il prestito al Dag & Red. Da marzo ad agosto, una volta tornato al Nottingham Forest Cash si prende il posto da titolare. Quattro anni di ottime prestazioni e tanta qualità sulla fascia destra. Bravo in fase offensiva, attento in difesa. Così l’Aston Villa nel 2020 sborsa 14 milioni di sterline per portarlo a Londra. Matty non può dire di no. Un saluto al City Ground, è tempo dell’esordio in Premier League.

 

 

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La scelta della Polonia


Il cognome parla inglese, ma il cuore ha scelto la Polonia. Nato e cresciuto in Inghilterra (così come suo padre), ha scelto di rappresentare la nazionale polacca per sua madre. Southgate lo ha tenuto sotto osservazione per qualche anno, ma non c’è stato nulla da fare. Cash voleva la Polonia, e così è stato. L’esordio è arrivato nel 2021, gli sono bastate sette presenze per guadagnarsi la convocazione ai Mondiali in Qatar. Nel vocabolario di Matty non esiste la parola “mollare”.



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